Epoche di Passaggi 2022/1962,di Paolo Billi,vissuto da Maria Rosa Dominici
Inserito il 06 maggio 2022 da Maria Rosa DOMINICI
C era una volta,una ragazzina che sognava e ballava su canzoni come Volare e Il ballo del mattone…c’era un epoca in cui l’Italia credeva di sognare i sogni piu’ belli…c’è un epoca in cui per inseguire i sogni piu’ belli tanti ragazzi si incontrarono e scontrarono con le regole del vivere giusto ed onesto…il sogno di questi ragazzi rischiò di distruggersi distruggendoli ,ma grazie al teatro -carcere,grazie a Paolo Billi l’opportunità di sognare si ripresentò per i tanti ragazzi dell’IPM che in quasi 25 anni ho incontrato in questo percorso quasi parallelo di me come giudice onorario del T.M e di un regista che grazie al suo intervento mi fece dire fin dalla prima rappresentazione”piu’ teatro,meno carcere”,cosa in cui credo sempre di piu’,tanto da essere come vittimologa , docente in Patascuolateatrocacere sin dalla sua nascita.
Simbolica e significativa la scelta dello scenario,Il gioco dell’oca….il dono seduttivo dell’Autostrada del sole per la sua inaugurazione…quindi specifico ,quale inganno di base , che ravvedo in questo tempo che ho vissuto fra miraggi e realtà ,che molti di noi Senior ben ricordano,avendolo attraversato.
“Il gioco dell’oca è un tipo di gioco da tavolo tradizionale per bambini. Si tratta di un gioco di percorso estremamente semplice, in cui il vincitore è determinato esclusivamente dalla sorte.”da Wikipedia e quindi…gioco e sorte..e nei 3 copioni incontriamo la vita e le epoche di passaggio con i propri sortilegi
La gente passa e va…e la città non lo sà sembra essere cosi,sembrava essere cosi anche nei confronti dei ragazzi dell’IPM,ma grazie al teatro carcere…in questi lunghi anni sta cambiando,ora la gente sa,ora la gente non passa e va,anzi si ferma,entra insieme a loro nella recita,nello spettacolo, o si mette in coda,fa la fila per vedere, per conoscere,guardarci ed esserci con questi ragazzi e finalmente poter dire io sono come loro, ,loro sono come me..e.la diversità è in quella strana alchimia del destino che si chiama opportunità,qui , questa è stata colta ed è diventata la seconda occasione ,come quella per il figliol prodigo,vorrei ricordare un episodio accadutomi fra la seconda e la terza replica dello spettacolo,esco dalle quinte per vedere i miei figli,fra la folla scorgo il volto di un amico fraterno,,inaspettata la sua presenza ,felice lo chiamo e lo indico al regista,Paolo Billi,
Lui magistrato del Tribunale per Minori di Bologna,lui che di fianco al codice penale non ha mai dimenticato il cuore….rientro dietro le quinte,lui non vedrà la mia partecipazione alla terza replica è tutto esaurito,come per le 2 precedenti,mi ferma un ragazzo,mi chiede “ma come fai a conoscerlo?,lui è il mio giudice…e grazie alle sue parole,anche se sono ancora dentro,la mia vita è cambiata,le sue parole mi hanno fatto pensare”..lo dice con un largo sorriso,con uno sguardo sereno,dritto nei miei occhi,nei giorni delle prove e dei vari laboratori insieme agli altri è stato rigoroso ed elemento empatico e rispettoso con noi senior e con le ragazze del liceo,con chiunque si condividesse questi momenti ed è stato cosi in tutti gli anni,con altri ragazzi ed altre persone,mi ricordo F.,ragazzo rumeno,bello e intelligente,intuitivo capace istrione della scena, per i 3 anni della sua permanenza in IPM partecipò a tutti gli spettacoli cosi come un altro suo coetaneo e conterraneo,che non chiese la rimessa in libertà anticipata, tanto il teatro e la giusta Legge riuscivano a consolidare la sua autostima…
In questo progetto VOCI c’è l’intuito geniale che ritroviamo utilizando il romanzo di Gospodinov”Cronorifugio” in cui ,un medico un pò folle ricrea delle stanze che riportano nel passato,ovvero “cronorifugi” cosi ognuno di noi partecipanti ritrova o ri-inventa il suo spazio tempo e lo trasmette ai piu’ giovani ,quasi uno specchio che riflette storie,persone ,epoche diverse,in un crogiuolo di sentimenti attuali e di ricordi impolverati.,io stessa ricreo la mia stanza anni ’60,adolescente ,mi cito ,in
Casella diciannovesima,copione replica 2
“Negli anni ’60 vivevo la mia adolescenza,cosi ricreo quella stanza con cose,simboli,musiche,vestiti che mi hanno fatto stare bene,era il momento in cui la metamorfosi del corpo,dei sentimenti e delle emozioni/sensazioni si attuava in modo prorompente.Prima di tutto un libro e 2 film,Lolita…ritenuto allora scandaloso,poi” Scandalo al sole” con la sua bella storia e musica,The incanted sea e la stanza ne è invasa e l’altro film “Picnic”.Alle pareti il poster di Troy Donauhe e quello di William Holden,poi ovviamente il tipico vestito a quadretti bianchi e rosa stile Brigitte Bardot e anche la sua canzone che imperversava.Cera anche Gagarin,ma piu’ di tanto non mi interessava,poichè in questa stanza c’era la mia biblioteca piena di libri di fantascienza,gli Urania,e poi la mia poltroncina preferita,la tripolina,mi piaceva un sacco,poi candele profumate dentro vasi di cristallo policromi ,che creavano atmosfera e giochi di luci colorate,quasi un caleidoscopio psichedelico.
Snoopy e i Peanuts di quella bellissima rivista che è Linus,altra mia grande passione ,i fumetti e sicuramente la mia Valentina numerata e firmata Crepax.”
“M. legge Nonita da Diario minimo(1959) di Umberto Eco,parodia inversa di Lolita Mi colpisce questo testo che non conoscevo,già nell’averlo sentito per la prima volta durante le prove ed è come se risvegliasse un’eco e mi permettesse una presa di coscienza,quasi un insaight. Mentre tutti in scena ,accogliamo il pubblico durante le 3 repliche in sottofondo varie canzoni d’epoca come Non ho l’età,la canticchio,la ritenevo bella,ingenua e romantica e invece,ora,in realtà mi rendo conto che è un inno al lolitismo,fenomeno dell’epoca,contrabandato da film come il Rossetto di Pietro Germi,o Scandalo al sole del 1959 SEGNO DEL CAMBIAMENTO DEI COSTUMI, in un Italia in cui non c’era ancora il divorzio che arrivò nel 1970,il film con la sua colonna sonora seducente narrava dell’amore fra 2 adolescenti figli di due separati amanti.Volare era la fuga dalla realtà,alzarsi e separarsi da quel terreno che veniva violentato da speculazioni edilizie( dal regista Rosi-Le mani sulla città) ,la contaminazione della purezza del cibo con l’esplosiva denuncia delle sofisticazioni alimentari che celavano l’inganno dietro il miraggio del benessere,ma di fatto nulla è cambiato corsi e ricorsi storici…si parla della rinascita del dopoguerra ma quale dopo guerra?…quella Italiana,quella algerina,quella di fatto in atto ,l’Ucraina?,parole …Eppure anche nella memoria e nell’accadere contemporaneo piu’ drammatico c’è sempre un perchè che innesca il germogliare del con-vertire,le cose vengono convetite,come in ambito Giuridico cosi nella Fede ,vedi la giustizia di prossimità,la messa alla prova ,la teologia della liberazione nata nel 1968,prima condannata ora considerata da Papa Francesco.
Nella presentazione della casella 42 si legge”Nei primi anni Sessanta siamo spettatori di un nuovo fermento culturale,come testimoniano le numerose inchieste,ricerche e dibattiti sulla realtà italiana. Anche la Chiesa cattolica nel 1958 sembra annunciare con l’elezione di Angelo Roncalli,Papa Giovanni XXIII,l’avvio di un nuovo corso,di una chiesa piu’ vicina ai bisogni dei fedeli,in relazione con la società”.
Compare il termine “il PAPA BUONO “,che modifica la percezione trasmessa da un certo catechismo di un Dio punitivo e giudicante,in un Dio misericordioso e compassionevole .Una rilettura,via via contestualizzata del Vangelo e dei criteri sociologici modifica anche il senso dell’accoglienza susseguente all’arrivo di profughi dai molteplici e variegati esodi che raggiungono il nostro Paese.
MAI COME IN QUESTO SPETTACOLO TEATRALE HO VISTO LA FUSIONALITA’ PERFORMANTE DEL LESSICO SACRO E LAICO,SI E’ POTUTO COGLIERE QUEL BENE CHE SCONFIGGE IL MALE,NESSUNO SCARTO,OGNUNO HA I SUOI TALENTI CHE DIVENTANO PATRIMONIO DI QUEL MARASMA CAOTICO CHE DEFINIAMO SOCIETA’ MA CHE FA INTRAVVEDERE ANCHE L’OPPORTUNITA’ DELLA CONVERSIONE DELL’INDIVIDUO ATTRAVERSO IL BISOGNO DI TENDERE ALLA DIGNITA’ UMANA TUTTA RICONOSCIBILE E RICONDUCIBILE AD UNA VIA CRUCIS,GIA’ ANTICIPATA DAL TEATRO DI PAOLO BILLI CON LE RAGAZZE DELL’IPM DI PONTREMOLI ,IN “LA SCANDALOSA GRATUITA’ DEL PERDONO ”
Corsi e Ricorsi,corruzione e violenza,guerra,manipolazioni mediatiche diventate addirittura processi televisivi ,usciti dalle aule di tribunale per diventare spettacolo qualunquistico..
.”Processi “farsa” come questi si ripetono in ogni epoca della storia,anche oggi.Quanti innocenti vengono condannati con processi regolari solo in apparenza,o con processi sommari,o anche senza alcun processo,per ordine del dittatore di turno,o comunque di poteri sospettabili.Si calpesta la giustizia per l’affermazione di sè,del proprio potere,del proprio interesse.Tanti innocenti muoiono anche oggi nella guerra in Ucraina,a causa di una sentenza ingiusta e irragionevole.( da Via Crucis 2022 di padre Daniel Fechetà,Basilica di Sant’Antonio-Padova)
RIPENSANDO al ponte Morandi/autostrade d’Italia,ripensando a Giulio Regeni,Ripensando a politici indagati che siedono in parlamento,ripensando alle bombe che esplodono su inermi cittadini in tante parti del mondo…e il gioco dell’OCA CONTINUA si estraggono a caso i numeri come si gettarono i dadi…e alla fine tutto dipende dalla sorte
Grazie a tutti noi e voi,partecipanti e pubblico in attesa con il tempo della sorte,del prossimo 25 aprile,un momento che mi fa pensare a
“quando usciamo dai nostri accampamenti per accorgerci delle croci di chi ci sta accanto,scopriamo che mentre solleviamo,siamo sollevati,mentre consoliamo,siamo consolati (da Via Crucis2022 di padre Daniel Fechetà-Basilica di Sant’Antonio-Padova)”
ciao Manuela.
Di nuovo grazie di questa esperienza annuale che come scrive Jaume Patuel Puig (psicanalista salesiano) in Buda y Freud ” cada Ser Humano debe hacer para amar,trabajar y evitar el dolor,acompanado del silencio:Humanizar al Ser Humano….humanizacion siempre de la dignidad humana” ci permette e ci fa dono del vivere e restituire la dignità umana
Maria Rosa Dominici
Note esplicative
Laboratori intergenerazionali e uno spettacolo per il 25 aprile
VOCI affronta ogni anno avvenimenti storici determinati attraverso laboratori di storia, scrittura, arte, musica, e in un evento per il 25 aprile, con l’obiettivo di affrontare la complessità della storia e della trasmissione della memoria di generazione in generazione.
Il titolo della nona edizione del progetto è VOCI 2022/1962 EPOCHE DI PASSAGGI. Anni Sessanta del Novecento e anni Venti del Duemila. Il 1962 è stato scelto come anno simbolo di un’intera epoca che ha caratterizzato l’Europa e il mondo occidentale, ma in modo particolare l’Italia: gli anni del cosiddetto “boom economico” che hanno rapidamente e radicalmente trasformato la società. Una formidabile crescita economica destinata a mutare i mercati internazionali e gli stili di vita delle persone, le produzioni industriali e le famiglie, la struttura delle città e le culture, anni del benessere economico e dell’ottimismo, e insieme anni della critica al modello di vita nel momento stesso in cui veniva costruendosi.
al Parco del Cavaticcio il 25 aprile tre repliche alle 15.30, 16.45 e 18.00
Lo spettacolo conclude il progetto VOCI diretto da Luca Alessandrini e Paolo Billi, che da nove anni pone al centro delle sue attività l’incontro tra generazioni diverse all’interno di un percorso interdisciplinare. I contenuti del progetto riguardano ogni anno temi fondamentali della storia del ‘900 e titolo del progetto di quest’anno è Voci 2022/1962 EPOCHE DI PASSAGGI. Anni Sessanta del Novecento e anni Venti del Duemila, e ha al centro il “miracolo economico” nell’Italia dei primi anni 60. L’evento finale del progetto VOCI è il momento di sintesi di tanti e diversi laboratori – storia, scrittura, teatro, arte, musica, lettura – e vede in scena una compagnia di circa trenta partecipanti, composta da ragazzi in carico ai Servizi della Giustizia Minorile, studenti del Liceo Laura Bassi, senior e cittadini d’ogni età, che si alternano sulle caselle di un grande Gioco dell’Oca tra musiche, testi e caroselli sui primi anni sessanta
Il progetto è promosso da Istituto Storico Parri, Bologna, Teatro del Pratello società cooperativa sociale, Conservatorio G.B. Martini, Associazione Il Melograno, in collaborazione con Biblioteca J.L. Borges del comune di Bologna, Auser e Radio Città Fujiko
e quando lamico magistrato,riferendosi all’articolo lo definisce intenso e coinvolgente puoi essere solo felice,in esso l’impegno reale nella giusta giustizia
Dino Ledda,scrive
humanizacion siempre de la dignidad humana” ci permette e ci fa dono del vivere e restituire la dignità umana…
Bellissime parole… ❤️❤️❤️❤️❤️