categoria | Diritti umani, Magistratura minorile, Situazioni belliche, Terrorismo, Vittimologia

Report,II° parte,Convegno mondiale AIMJF 28-30/05/2018 UNESCO,Parigi.LE DONNE,1.1

Inserito il 25 giugno 2018 da Maria Rosa DOMINICI

Grande ed importante ed intensa la presenza femminile,in questo convegno mondiale di magistratura riguardante i minorenni,molteplici gli incontri,tantissimi per cui non ho potuto frequentare tutti i gruppi,ma quelli a cui ho partecipato mi hanno dato molto,in termini di informazione e di umanità ,a volte eroica come il racconto delle torture subite da Farida Abbas Khalaf,una ragazza yazida,rapita e trattata come schiava sessuale dall’ISIS.
Andiamo per ordine,cercando di condividere gli appunti e le emozioni cosi intense di tutti i partecipanti ,relatori e non,mi scuso pertanto dello stile,ma credo che chi vorrà potrà approfondire con internet.
GLI INTERVENTI DI LUNEDI 28 MAGGIO
Cerimonia d’apertura con una bella coreografia ispirata al Soldatino di piombo,la maggioranza degli interventi al femminile.
Avril Calder ,presidente dell’AIMJF introduce l’intento base di questi lavori congressuali,ossia evitare in tutti i modi la recidiva anche nei reati di estremismo violento,conservando il diritto del minore,benchè reo.
Dirk van Zyl Smit membro del Consiglio PRI afferma che per evitare la radicalizzazione si può intervenire in modo preventivo agendo contro la criminalità giovanile,l’adesione al terrorismo è in effetti una espressione di problematiche presenti nel giovane e nel suo contesto,servono inoltre un insieme di interventi per la riabilitazione di questi che ,in quanto minori ,sono da considerarsi comunque vittime.

Chafica Haddad presidente del Consiglio intergovernativo delProgramma d’informazione per tutti PIPT,attribuisce responsabilità alla disinformazione dei minori,riguardante la violenza estrema che può sfociare nell’estremismo,pertanto i lavori che ci vedono impegnati servono a cercare,trovare,scambiare fra noi metodi,esperienze che limitano tali rischi.

L’INTERVENTO SUCCESSIVO INTRODUCE IL CONCETTO CHE L’ESTREMISMO VIOLENTO,non deve essere associato a religione o nazionalità,anche per l’UNESCO,PRIORITARIO è PENSARE E LAVORARE SULLA PREVENZIONE,EDUCAZIONE ALLA PACE CHE VA CONSOLIDATA,cosi come educare alla cittadinanza mondiale,intervenire sulla diffusione della radicalizzazione estrema , che spesso avviene,purtroppo ,tramite internet e i social, e colpiscono fasce dì età vulnerabili,in cui”niente da fare,niente da perdere” diventa un facile alibi.

Thea Tsulukiani,ministro della Giustizia della Georgia,sottolinea l’importanza della degiurisdizionalità per i minori.

Renate Winter, presidente del Comitato per i Diritti dell’infanzia(CDE) e del Tribunale Speciale delle Nazioni Unite per la Sierra Leone inizia a raccontare casi emblematici di vittimizzazione,parla di minori uccisi dai genitori,come il caso in cui si uccide un figlio neonato perchè piange sempre,..in questo caso meglio prendelo alla famiglia e metterlo in protezione,,una bimba violata dal nonno,è piu’ facile dire è lei che lo ha sedotto..,una madre brucia vive le figlie,un bambino di 6 anni ha ucciso un altro bambino,la persona uccisa era vittima cosi come l’uccisore…una 14enne sposa un appartenente all’ISIS,pur essendo cresciuta in una famiglia bene,però suo figlio potrà essere pericoloso crescendo in quell’ambiente di estremismo e allora bisogna separare madre e figlio per limitare i rischi.Come recuperare questi bambini nati in Iraq,cresciuti fra guerra,abusi,torture e violenza?,vi è anche la pericolosità per i minori non accompagnati?,per cui l’unica soluzione è metterli in istituti protetti.
I bambini soldati,i bambini terroristi,i bambini violentati,venduti come schiavi… questi gli scenari,vi sono 7 Paesi in cui esiste ancora la pena di morte per i bambini…
“Io parlo di bambini violenti e pericolosi,bisogna usare la Giustizia Riparatrice,bisogna ascoltarli,proteggerli per evitare la recidiva ,noi siamo in un’epoca simile al pendolo…dobbiamo educare l’infanzia”,(ovviamente questi interventi sin dall’inizio mi hanno poi permesso di parlare nella sessione di martedi 29 delle 14 di ciò che si fa a Bologna,con l’educazione alla legalità nelle scuole,con la scuola di teatro carcere di Paolo Billi in cui ho avuto la docenza per la formazione teorico-esperienziale alla vittimologia,con il mio Progetto Psicantropos nato nel carcere minorile e poi sviluppatosi nelle scuole come formazione alla consapevolezza psicosomatica del Diritto e come strumento di intervento per favorire la resilienza).

L’intervento di Graeme Simpson,direttore di Interpace USA ,autore degli studi sui progressi del Consiglio di Sicureza della Nazioni Unite sui Minori,la Pace e la Sicurezza, evidenzia la necessità di rimettere in discussione la -politica del panico- investendo sulla resilienza dei giovani .Lavorare per la pace e ci dice delle conclusioni sugli studi in corso inerenti i minori,la pace e la sicurezza.

In un auditorium gremito prende la parola Farida Abbas Khalaf,attivista per i Diritti dell’uomo,membro del consiglio di amministrazione dell’organizzazione Yazda e sopravissuta dello Stato Islamico,Irak,argomentando dell’interfaccia tra la giustizia per i minori e il sistema di protezione per gli stessi.Racconta la sua esperienza
“Sono sopravissuta alla violenza dell’ISIS e ringrazio la Francia per gli aiuti.Parliamo dei rischi e dobbiamo difendere questi ragazzi e paragonarli a quelli che sono in Europa ,in Siria e Irak,sono milioni di bambini.
Io fui rapita dall’ISIS e dovevo essere una bambina suicida.Studiavo nel 2014,quell’anno il mio villaggio fu occupato dall’ISIS,NESSUNO SI OPPOSE,CI SEPARARONO ,I MASCHI SEPARATI DA DONNE E BAMBINI…I MASCHI UCCISI IN MODO TERRIBILE hanno ucciso mio padre e mio fratello piu’ grande(MENTRE PARLA ,COME MIA ABITUDINE ASCOLTO E OSSERVO IL LINGUAGGIO DEL CORPO,LA MEMORIA CORPOREA CHE LE Dà UNA VOCE ATONA E LA FISSITà DELLO SGUARDO COME SE ,IMPIETRITA RIVEDESSE CIò CHE RACCONTA E HA SUBITO).
Fui portata da Mosul a Rakka e tutti i giorni io sono stata scelta ci hanno fatto abusare e mi hanno chiesto di farmi esplodere. Una lunga storia di violenza e di vittime dell’organizzazione,2 piccoli fratelli rapiti e li hanno formati ad uccidere,poi si sono fatti esplodere contro l’IRAQ…DOVETE PENSARLI…E SE FOSSERO VOSTRI FIGLI?…CI SONO MIGLIAIA DI BAMBINI E DONNE NELLE FOSSE.lA VIOLENZA è QUOTIDIANA.
Aiutateci,salvate con la riabilitazione per questi bambini e le famiglie Yazid ,la Comunità deve dimostrare ,usare piu’ forza contro il DAESH…(CONTINUA A PARLARE,IL SUO ORRORE IMPREGNA LA SALA,NON RIESCO PIU’ A SCRIVERE SONO TUTTA PROTESA,COME TUTTI VERSO DI LEI,VI è UN SILENZIO FISICO TOTALE E UN’EMOTIVITà URLANTE NON POSSO PIU’ SCRIVERE,TANTE LACRIME E IL BISOGNO PER ME,COME PER TUTTE LE MOLTE DONNE PRESENTI,DI ABBRACCIARLA,STRINGENDOLA PER SENTIRE CHE è COMUNQUE VIVA,NON SO SE QUESTA INTENSA CORALITà NELL’AGIRE è PER RASSICURARE LEI O NOI STESSE)

ALLA FINE DEL SUO INTERVENTO CON UNA VOCE ATONA E UNO SGUARDO IMMOBILE,MOLTI IN SALA PIANGEVAMO,MOLTE ,IO STESSA NON RIUSCIVO A TRATTENERE LE LACRIME,ABBIAMO VOLUTO ABBRACCIARLA E BENCHE NON LI RIFIUTASSE IL SUO CORPO LO FACEVA IMMOBILE,PARALIZZATO,RESO STATUA,MA IL CUORE E LA MENTE RIVELANO VOLONTA’ E RESILIENZA.
Per tali motivi,emotivi trascrivo qualcosa in pi’ su di lei

Farida Abbas Khalaf è una degli oltre 6500 Yazidi sopravvissuti alla schiavitù e al genocidio dell’ISIS. È nata a Kocho, a Sinjar, nel nord dell’Iraq. Studentessa delle superiori quando l’ ISIS ha attaccato il suo villaggio, uccidendo suo padre e il fratello maggiore,tutti gli uomini e prendendo in ostaggio donne e bambini.
È stata portata in cattività con sua madre e l’altro fratello. Sua madre è fuggita dopo 9 mesi di prigionia.
Farida fu tenuta in prigionia per quattro mesi dove fu sottoposta a sofferenze inimmaginabili tra cui abusi fisici e mentali.
Dalla sua fuga, Farida è stata una parte efficace della campagna di advocacy globale di Yazda per portare i militanti dell’ISIS alla giustizia, sensibilizzare e portare l’attenzione internazionale sul genocidio. Finora, Farida ha parlato in Regno Unito, Francia, Germania, Spagna, Svezia, Portogallo, Libano e Belgio. Farida ha pubblicato il suo libro, The Girls Who Beat ISIS, che è stato pubblicato in più di 14 paesi.
Farida è il vincitore del Pro Dignitate Humana Prize del Ministro degli Esteri polacco 2017, il Marsh Award 2017 per la pace e il mantenimento della pace di Wilton Park, un’agenzia esecutiva di Foreign and Commonwealth Office, governo del Regno Unito. Farida ha anche ricevuto il LiberPress Award per il 2017.
Farida ha un film documentario, Con le parole contro l’IS – un yazidi alza la voce.
Farida ha anche parlato con numerosi media internazionali tra cui BBC, SWR, CBC e altri. Di seguito alcuni dei discorsi di Farida:
1- La testimonianza di Fareeda Abbas Khalaf nel Consiglio d’Europa dell’Assemblea parlamentare https: // www.youtube.com/watch?v=FSotYqZz-lw&feature=youtu.be
2- Discorso di Fareeda Khalaf in Estoril Conferences-Portugal https://www.youtube.com/watch?v=_K6VHMdjm9w&feature=youtu.be
3- Discorso di Faeeda Abbas a Wilton Park / Regno Unito https://www.youtube.co/watch?v=usUTzAXXnaA&t=11s
4- Farida Abbas ha ricevuto il Premio LiberPress Catalunya 2017 https://www.yazda.org/farida-abbas-khalaf-behalf-yazidi-people-received-liberpress-catalunya-2017-prize/
Terre des hommes
Child Rights International Network
L’Association Internationale des Magistrats de la Jeunesse et de la Famille
Défense des Enfants-International (DEI) Sono stato stuprato, picchiato e venduto dalla jihad alla jihad”: la donna rivela l’orrore di essere schiava del sesso ISIS

Farida Abbas Khalaf, 22 anni, è stato catturato da jihadisti del cosiddetto Stato islamico e è stato abusato per quattro mesi come schiavo del sesso
Una coraggiosa donna yazida ha raccontato la sconvolgente storia della sua schiavitù come schiava del sesso e la sua fuga dai jihadisti dell’ISIS.
Farida dice che sono stati maltrattati e che è stata costretta a guardare una ragazza di otto anni violentata da un soldato di fronte a lei.
Dovevo pulire, lavare i panni, cucinare, proprio come le altre donne yazide, ero abusato anch’io come schiava del sesso”, ha detto Farida.

“Mi hanno trattato in modo assolutamente disumano e durante ogni stupro sono stato picchiato.

“Due mesi non sono riuscito a muovermi a malapena a causa delle mie ferite”.

Farida dice che è stata venduta più volte dal jihadista al jihadista.

La prima volta che è stata offerta per la vendita in un mercato di schiavi a Raqqa, in Siria.

Ha detto che è riuscita a mantenere la sua forza mentale pensando al suo padre assassinato.

Farida ha detto: “Mi ha sempre detto ‘sei una ragazza forte e coraggiosa, qualunque cosa accada.

“Ho provato a pensare alle sue parole, anche l’abuso della bambina mi ha dato forza per sopportare le percosse, sentivo che mio padre era con me.”

Dopo quattro mesi da schiavo, Farida è riuscita a fuggire con altre cinque donne.

Ha detto che un dirigente dell’ISIS ha minacciato di ucciderla.

“Non avevamo altra scelta, siamo fuggiti di notte, al mattino abbiamo bussato alla porta di una casa, senza sapere cosa ci poteva aspettare…
“Abbiamo avuto fortuna, la gente ci ha ospitato per tre giorni, ma voleva soldi, che li abbiamo pagati in seguito, con l’aiuto dei trafficanti potevamo tornare in Iraq”.
Abbiamo avuto fortuna, la gente ci ha ospitato per tre giorni, ma voleva soldi, che li abbiamo pagati in seguito, con l’aiuto dei trafficanti potevamo tornare in Iraq”.

In questo momento Farida vive in Germania, dove sta cercando di iniziare una nuova vita. Ha trovato nuova felicità dopo aver incontrato il 23 enne Nazhan Alias ​​Hassan, un collega Yazidi al quale si è recentemente fidanzata.

Attualmente, Farida è attiva per la ONG “Yazda”, che cerca di portare i jihadisti dell’Is in tribunale e ottenere il riconoscimento internazionale per l’omicidio di massa della minoranza yazida in Iraq e in Siria.

p.s Acronimo DAESH – Cosa significa DAESH. … La traslitterazione corretta dovrebbe essere Dāʿish basato sull’acronimo dell’espressione ad-Dawla al-Islāmiyya fī al-ʿIrāq wa l-Shām che in arabo significa appunto “Stato Islamico dell’Iraq e del Levante” (dove per Levante si intende la Siria).

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Maria Rosa DOMINICI

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psicologa,psicoterapeuta vittimologa,membro dell'Accademia Teatina delle Scienze,della New York Academy ofSciences,dell'International Ass. of Juvenile and Family Court Magistrates,della Società Italiana di Vittimologia,della W.S.V.,dell'Ass.internazionale di Studi Medico Psico Religiosi.,docente di seminari di sessuologia, criminologia e vittimologia in università Italiane e straniere,esperta per progetti Daphne su tratta di minori e sfruttamento sessuale,creatrice del progetto Psicantropos,autrice di varie pubblicazioni,si occupa di minori e reati ad essi connessi da 40 anni.

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