categoria | Antropologica, Diritti umani, Famiglia e Minori

Lágrimas por Rosello, de Lucinha Dettori por Lucinha Dettori Scano.Storia di emigrazione

Inserito il 01 maggio 2018 da Maria Rosa DOMINICI

Il mio nome nell’introduzione che scrissi per questo libro di questa amica fb ,brasiliana ,mi emoziona ancora come quando mi chiese di farlo,un’impresa ,per me che non conosco bene il portoghese,temeraria,ma il mettermi alla prova mi piace e accettai,anche perchè ci sono echi seppur lontani che risuonano in una mia parte infantile.
E ‘la storia di una bambina,figlia di un padre emigrante di origini sarde.
Ricordo l’incontro sul Social,parlavo di vittime bambine,parlavo dell’amore per l’archeologia e per la Sardegna,raccontavo della mia esperienza in Brasile ,fra una conferenza all’Università Sant’Agostino di Montes Claros,della mia allieva/amica Karinne che appunto mi aveva invitato al VIII° Congresso Brasileiro Direito e Teoria do Estado,IV° Seminario Internacional de Direitos Humanos del 10/13 maggio 2011,e come da li prosegui per Fortaleza per visitare la sede di una ONG,di cui,all’epoca,ero membro del CDA.
Al rientro da quel viaggio scrissi un report su Fortaleza e il turismo sessuale.
Durante quel periodo in Brasile si crearono belle e costruttive conoscenze,tanto che il prof. Jose Luiz Quadros Magalhães ,dopo aver ospitato sul suo blog alcuni miei articoli,mi incitò a creare un mio sito di vittimologia,che fu pensato e realizzato con Emilio Viano,Karinne Braga Ferreira e altri collaboratori e il 28/11/2011 pubblicai il report “Fortaleza, l’inferno dei piccoli angeli” su www.crimevictimpsicantropos.com.
L’insieme di interessi ed esperienze comuni,fece si che con Lucinha Dettori divenissimo amiche su Face Book.
Dettori pubblicò e tradusse sul suo sito alcuni miei articoli,poi un giorno mi chiese se ero disponibile per leggere il suo libro,scritto in portoghese e se poi le avrei espresso le mie osservazioni e fatto l’introduzione,ovvio che risposi di si,trovandolo un pregevole racconto/testimonianza degli emigranti sardi in Brasile,era la storia dei suoi antenati.
E oggi I° maggio 2018 ,mi sembra giusto e bello pubblicare questa storia,documento autobiografico di intenso valore testimoniale, dei lavoratori migranti di circa 2 e piu’ secoli fa.

STRANE COINCIDENZE IN QUESTO PERIODO DELLA MIA VITA,IN SINTESI IL PRESENTE DI OGNUNO DI NOI ,HA RADICI NEL PASSATO,IN QUEL PASSATO CHE HA VISTO MOLTI ITALIANI COME EMIGRANTI PER CERCARE,NON SOLO FORTUNA,MA SEMPLICEMENTE SOSTEGNO PER LE PROPRIE FAMIGLIE in Paesi piu’ o meno lontani.
Sono grata a Dettori perchè mi permette cosi ,di esprimere il mio amore per questa terra generosa,bella e complessa che è il Brasile,
bom dia brasill,obrigada.

Ecco quindi l’introduzione,da me scritta,nella versione bilingue,ovviamente la traduzione portoghese è di Lucinha.

O livro de Lucinha Dettori é um testemunho valioso, através da palavra escrita e o revelar e revelar-se a si próprio, o que o faz situar-se entre um texto sociológico, o exame minucioso das aventuras dos primeiros imigrantes sardos, um livro histórico e político, do período entre o final do século XVIII e início do século XIX até o presente momento, um livro psico-antropológico do qual emerge confrontos entre usos e costumes de vários povos europeus que procuravam inserir-se e integrar-se no Brasil, através do texto de uma crônica autobiográfica frequentemente frustrada por preconceitos, pobreza, miséria e infortúnio. Interessante a distorção de alguns sobrenomes para torná-los semelhantes aos locais de origem, derivada da transcrição de documentos e a diferença linguística, bem como, a dificuldade em encontrar documentos que comprovem os primeiros assentamentos parentais que intensamente e com obstinação, a autora conseguiu recuperar.

São tantas as páginas que prendem pela mão o leitor e o conduz ao lado de Lucinha, para ver, viver, e sentir aquilo que ela mesma experimentou, quase como cicerone de si mesma. Ela é um bacharel em turismo e também acompanhante das dobras mais profundas da alma emigrante, estrangeira em pátria de outros… E talvez na própria.

Emigração, matrimônios mistos, fadiga, resgate social, ilusões e esperança, tudo isso nestas páginas, mas principalmente uma forte vontade gravada no coração de uma menina determinada a realizar o seu retorno ao passado.

Maria Rosa Dominici Bortolotti

Prefazione al testo di L.DETTORI
Il libro di Dettori è un testimone prezioso,tramite la parola scritta , il raccontare e il raccontarsi che lo fa situare ,fra un testo sociologico,(la disanima delle peripezie dei primi emigranti sardi), e un libro storico e politico dell’epoca di fine ‘800 e inizi ‘900 ,fino all’attualità,è un libro psicoantropologico in cui emergono scontri fra usanze e costumi di vari popoli europei che cercavano di inserirsi e integrarsi in Brasile .
E’il testo di una cronaca familiare, autobiografica, spesso frustrata e intrisa da preconcetti razzisti, stigmi come :povertà,disagi ,malattie e sfortuna.
Interessante la distorsione dei cognomi in modo da renderli simili a quelli locali,cosi come la difficoltà ,per Dettori, nel trovare documenti comprovanti i primi insediamenti parentali, che cosi fortemente e con pervicacia l’autrice è riuscita a recuperare.
Tutto ciò rende importante questo libro supportato da documenti e foto d’epoca, che a sociologi,storiografi, studiosi di flussi migratori ,fornirà un valido aiuto informativo.
Non è da meno la serie di ritratti psicologici che ci regala Lucinha,donna colta ,fine osservatrice dell’epopea familiare.
Dal nonno materno,rigido al punto di dannare la propria figlia perché ama un sardo,(di situazione lavorativa ed economica inferiore),alla nonna materna cosi presente come figura genitoriale importante,alla madrina ,buona figura di sostegno e attenzione nei riguardi della piccola e della sua famiglia,Dettori descrivere il funerale di questa benefattrice con parole che catturano l’immaginario ,tanto che “sembra di esserci”.
La madre di Dettori è donna capace di reagire a preconcetti e pregiudizi,vince,per lei,l’amore verso il suo uomo ,sardo affascinante con un temperamento passionale,in nome di ciò sfida tutto e tutti,riuscendo ad intraprendere una sua attività,oltre che avere l’impegno di moglie e madre.
Molte le disgrazie e tanta la fede come appare dai fatti dell’”acqua di marzo…e il quadro di San Sebastiano”,anche se con il vaiolo di Lucinha e de suo fratellino sembrò continuare la cattiva sorte..e il padre in tutto ciò era scomparso per una sua dipendenza dall’alcool..che purtroppo subentrava come reazione secondaria ai vari eventi drammatici che per un lungo periodo perseguitarono la famiglia…..
Purtroppo, in seguito alla distruzione della casa in cui abitava la famiglia, questa fu separata,la madre andò a vivere nell’albergo in cui lavorava e i figli divisi fra vari conoscenti.
In effetti ,l’autrice ricorda e sottolinea come in quell’epoca ,cosi problematica e…pionieristica ,la distinzione fra bontà e cattiveria fosse ancora chiara.
Fu poi recuperata l’immagine del padre in quanto non era scomparso nel momento del bisogno ,perché ubriaco,ma disperato aveva tentato il suicidio e poi aveva ripreso a lavorare ,cosi fu raccontato dai suoi colleghi,quando tornò in famiglia.
Di quei fatti rimasero cicatrici corporee e ferite dello spirito.

Queste pagine hanno in sè l’intensità della storia e la passionalità del romanzo, sicuramente rappresentano un giusto riconoscimento per gli emigranti tutti,in questo specifico,gli italiani sardi.
Tanti emigranti che con il loro lavoro contribuirono alla crescita e allo sviluppo di questo bel Paese dell’America Latina,il Brasile
Grazie all’autrice di questo significativo libro/ documento
Maria Rosa Dominici Bortolotti

Potete trovare indicazioni per l’acquisto cliccando su Google i seguenti dati.verrà presentato in Sardegna in settembre di quest’anno,probabilmente lo faremo insieme.

Lágrimas por Rosello, de Lucinha Dettori
por Lucinha Dettori Scano
Belo Horizonte, MG Literatura
A história de uma família de emigrados sardos no Brasil.
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Il libro verrà presentato in Sardegna in settembre di quest’anno,probabilmente lo faremo insieme
grazie
Maria Rosa Dominici Bortolotti

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Maria Rosa DOMINICI

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psicologa,psicoterapeuta vittimologa,membro dell'Accademia Teatina delle Scienze,della New York Academy ofSciences,dell'International Ass. of Juvenile and Family Court Magistrates,della Società Italiana di Vittimologia,della W.S.V.,dell'Ass.internazionale di Studi Medico Psico Religiosi.,docente di seminari di sessuologia, criminologia e vittimologia in università Italiane e straniere,esperta per progetti Daphne su tratta di minori e sfruttamento sessuale,creatrice del progetto Psicantropos,autrice di varie pubblicazioni,si occupa di minori e reati ad essi connessi da 40 anni.

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