La violenza della polizia, di Emilio Viano e Maria Rosa Dominici
Inserito il 29 dicembre 2015 da Maria Rosa DOMINICI
Riporto ciò che Emilio Viano ha scritto a proposito della violenza della polizia negli Stati Uniti,il testo in francese inizia dicendo che “è triste constatare che la peggior cosa che si può fare negli USA è chiedere l’aiuto della polizia,specie nel caso di probabili problemi psichiatrici..la mancanza di formazione per gli agenti, in situazioni del genere, porta a conseguenze gravi,come nel caso dell’uccisione di una madre di 5 figli…Proseguendo,si augura il prof.Viano che dopo i casi di Parigi l’Europa non dia troppo potere d’intervento con la forza agli agenti,il prezzo da pagare è troppo alto… Cosi come accade in molti casi negli Stati Uniti ,specie nei riguardi della popolazione di colore.
Il est triste que dans les Etats-Unis la pire chose que l’on peut faire est d’appeler à l’aide de la police, en particulier dans le cas d’un possible problème de santé mentale. Le manque de formation par la police dans le traitement de telles situations, sauf par la force brutale, comme dans ce cas, est légendaire. Qu’une mère de 5 enfants a été tué par la police alors qu’elle était totalement innocent de tout acte répréhensible est non seulement tragique, mais criminel… Espérons que, même à la suite des événements de Paris, les Européens et d’autres ne se précipitera pas pour donner a leur police trop de pouvoir d’intervenir avec la force … Le prix à payer pour cela est très élevé.
Chicago : la police mise en cause après la mort d’un jeune et d’une femme noirs
La police de Chicago, déjà mise en cause pour des bavures, était sommée de s’expliquer dimanche par les proches d’un jeune Noir de 19 ans et de sa…
leparisien.fr
Ecco un altro post a proposito di polizia violenta e priva di quel comportamento etico e rassicurante che il fatto stesso dell’appartenenza alle “forze dell’ordine” dovrebbe dare ai cittadini che a loro si rivolgono per svariati motivi.Questo caso in Brasile,altra nazione in cui ,quasi quotidianamente si possono leggere fatti del genere.
RIO DE JANEIRO: LIBERATI I POLIZIOTTI TORTURATORI
Sono stati rilasciati nella giornata di ieri, lunedì 28 dicembre, gli otto poliziotti militari denunciati per aver torturato con un coltello rovente, rapinato ed umiliato quattro giovani tra i 13 ed i 23 anni nel quartiere di Santa Teresa, a Rio de Janeiro, nella notte di Natale. Nella sede dell’Unità di Polizia Pacificatrice delle favelas Coroa, Fallet e Fogueteiro, i poliziotti militari sono stati tenuti agli “arresti ammini… Altro…
foto di Il Resto del Carlinho – Utopia.
Questi due post sono pubblicati su FB.
Ma non sta a noi meravigliarsi,ormai casi analoghi riempiono spesso i nostri giornali,non penso che ci sia semplicemente la mancanza di formazione agli agenti,che veramente esiste,ma che la scelta vada fatta a monte,che si possa verificare la violenza che si cela in individui che della divisa si fanno scudo per esercitare un potere violento e crudele.Le nuove generazioni sono ulteriormente disorientate dal fatto di non poter piu’ riconoscere chi li può proteggere,troppi giovani…inspiegabilmente…muoiono dopo un fermo ,per percosse e maltrattamenti…mai come ora è utile investire sulla formazione di questi organi di tutela…in me è ancora chiara la memoria della UNO BIANCA…loro erano criminali,criminali in divisa,ma gli atti che qui sono riportati sono cosi lontani da un comportamento criminale ?
grazie Emilio Viano.
Maria Rosa Dominici
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l’opposto a ciò è il lungo elenco di atti d’eroismo,di agenti che non hanno esitato di fronte a criminali ,pagando con la vita il proprio senso del dovere e la propria umanità,molti ,tantissimi sono persone capaci di tener fede alla divisa che indossano e all’assunzione di responsabilità che questa comporta…e forse di loro si parla di meno.grazie a tutti questi,a loro il massimo rispetto
ELIANE BRUM CI PARLA DELLA POLIZIA BRASILIANA
[Guarda il video in HD – Assista em HD]
Breve intervista televisiva alla grande giornalista e scrittrice brasiliana Eliane Brum, che tanto spesso abbiamo tradotto per questa pagina e per il nostro sito, sul tema della violenza della polizia brasiliana contro i neri delle periferie e delle favelas. La Brum, come d’abitudine, non le manda certo a dire e con poche frasi centra perfettamente il cuore della questione.
La polizia militare brasiliana, quella che più uccide al mondo. I bersagli della mattanza (più di otto morti al giorno, stando “solo” alle cifre ufficiali) hanno colore, indirizzo e classe sociale ben definite: sono giovani, neri e poveri delle periferie e delle favelas. Questa quotidiana mattanza avviene con la connivenza di una larga fascia della società brasiliana, che accetta il fatto che alcune vite valgano meno di altre. Se a morire fossero bambini e giovani bianchi dei quartieri benestanti, la società lo tollererebbe? Quindi la discussione su quale polizia vogliamo avere, è la discussione sul tipo di società che vogliamo, e su che tipo di persone siamo.
La polizia militare agisce con una logica di guerra nella quale il cittadino è spesso visto come il nemico. La Costituzione del 1988 non ha affrontato il tema della riforma della polizia, e quella militare è eredità non solo della dittatura, ma anche eredità schiavocratica e razzista. Quanti ancora dovranno morire, perché si metta finalmente al centro dell’agenda politica la riforma della polizia e la sua smilitarizzazione?
Fonte: http://g1.globo.com/globo-news/estudio-i/videos/v/jornalista-relembra-casos-de-violencia-policial-contra-jovens-e-criancas-neste-ano/4705407/
“Il Resto del Carlinho (Utopia)”
Il Brasile che NON vi raccontano.
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