categoria | Diritti umani, Vittimologia

Il sacrificio e la vittima,riflessioni su una poesia di Ilaria Battista

Inserito il 26 marzo 2015 da Maria Rosa DOMINICI

FRAGILITA’

Alla prima sberla lui le ha chiesto scusa, non succederà mai più
Alla decima la famiglia le ha detto di tenere duro che il matrimonio non è mai facile
Alla ventesima lui le ha detto è colpa tua te le vai a cercare
Al ferro acceso tirato addosso lei ha detto è colpa mia stiravo troppo forte
Non c’era bisogno d’altro
Di lei non era rimasto più niente

Ilaria Battista

Seppure in una realtà socioculturale avanzata,come presume d’essere quella italiana,la violenza nei confronti della donna,dei minori,degli esseri piu’ deboli continua a riempire le pagine dei quotidiani ,i TG E I VARI INCONTRI- SPETTACOLO TELEVISIVI, POMERIDIANI ,PIU’ O MENO QUALUNQUISTI IN CUI VARIEGATI TUTTOLOGI ,CHISSA’ A QUALE TITOLO ESPRIMONO LA PRUDERIE DI PROPRI FANTASMI PROIETTATI O IDENTIFICATORI SU TRAGEDIE CHE DOVREBBERO AVERE COME LUOGO DI DISCUSSIONE I TRIBUNALI E COME SPAZIO DEL DOLORE L’ANIMA E IL CUORE DEI FAMILIARI,sperando che questi non siano come quelli che sensibilmente tratteggia
Ilaria Battista nella sua poesia.
Questa descrive le relazioni e le reazioni comportamentali che una perversa concezione del sacrificio,della sopportazione e del ruolo femminile continua ad essere trasmessa ancora in tante famiglie,ma il quesito è “subire o ribellarsi?”sembra che nessuna modalità abbia comunque esito diverso,se subisci vieni uccisa,se ti ribelli vieni uccisa.
Rientrando da uno splendido incontro avutosi a Gorizia,il 20 marzo ,per la presentazione del libro
VITA AMICIZIA AMORE,nelle lettere della prof.ssa MARIA CAVAZZUTI ,Gorizia 1938-1946 a cura di Tamara Badini e Piero Simoneschi, ed. Della Laguna,,organizzato dalla Società Dante Alighieri ,la cui Presidente
,Antonia Blasina Miseri ha collocato l’evento nella prestigiosa sede di Palazzo Attems, e ha pensato di far intervenire anche alcuni allievi della prof.ssa Cavazzuti,fra i quali Nevia Troso,Ferruccio Tassin e io stessa,tutti della IV°A dello Scipio Slataper per ricordare quanto di lei ci era stato trasmesso e quanto e come avevamo introiettato l’etica e l’est-etica che ci aveva gradatamente regalato, nutrendoci di amore per la cultura a 360 gradi.
,Ovviamente nella sala piena,altri compagni di classe che amo ricordare ,specie nell’emozione dell’incontrarsi,
Rosanna Piga,Pino Jeusig, Gianvito Battista .
Questa disgressione,per sottolineare come GLI INSEGNAMENTI,IL PENSIERO E L’ESEMPIO STESSO DELLA PROFESSORESSA MARIA CAVAZZUTI ,ABBIA FATTO DI NOI ,RAGAZZI E RAGAZZE PERSONE CON UNA LIBERTA’ INTELLETTUALE COSI PROFONDA DA RENDERCI CONSAPEVOLI PORTATORI DI DIRITTI E DOVERI,CON IL SENSO DEL RISPETTO DI SE’ E DELL’ALTRO DA SE’ ,CON LA DIGNITA’ CHE COMUNQUE IMPEDISCE L’ESSERE VITTIMA E IL VITTIMISMO….a quell’epoca ,diciottenni ,Pino e Gianvito mi aiutarono ad uscire da un simile rischio ,ma questa è un’altra storia
,grazie
Maria Rosa Dominici

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Maria Rosa DOMINICI

About

psicologa,psicoterapeuta vittimologa,membro dell'Accademia Teatina delle Scienze,della New York Academy ofSciences,dell'International Ass. of Juvenile and Family Court Magistrates,della Società Italiana di Vittimologia,della W.S.V.,dell'Ass.internazionale di Studi Medico Psico Religiosi.,docente di seminari di sessuologia, criminologia e vittimologia in università Italiane e straniere,esperta per progetti Daphne su tratta di minori e sfruttamento sessuale,creatrice del progetto Psicantropos,autrice di varie pubblicazioni,si occupa di minori e reati ad essi connessi da 40 anni.

3 Commenti per “Il sacrificio e la vittima,riflessioni su una poesia di Ilaria Battista”

  1. Carla Ricci ha detto:

    E sono sempre in aumento! !!!

    • Maria Rosa DOMINICI Maria Rosa DOMINICI ha detto:

      Purtroppo si,e come ben sai cara maestra Ricci,cara amica di Psicantropos,la possibile soluzione è nell’educare…invece vediamo già irrompere il bullismo,violento e innarrestabile anche nelle classi elementari se questo fenomeno non viene bloccato come si può pretendere che poi,una volta adulti la violenza si plachi? la capacià del frenare l’istinto distruttivo,omicida sia
      acquisita ?il rispetto dell’altro,della libertà decisionale dell’altro,la capacità di elaborare il rifiuto si imparano ed introiettano tramite l’educazione primaria e nel contenitore concentrico,ossia dentro la famiglia,la scuola, la società,grazie Carla Ricci

  2. K Braga Ferreira ha detto:

    Che belli avere degli insegnanti che ci ispirano! Tu sei stata cosi❤ . Purtroppo osservo che la situazione dei più deboli nn tende a migliorare specialmente delle donne, sempre meno consapevoli del loro valore e del loro proprio corpo. Insicure, fragili e mute sopportano uomini che nn li rispetta cm persona, per primo.


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