Italo Cividali,Uomo,Magistrato,Maestro….
Inserito il 10 febbraio 2014 da Maria Rosa DOMINICI
In questa Italia cosi tristemente distratta riguardo la tutela e i Diritti dei Minori,ho appena saputo che una delle figure piu’ significative della Magistratura che teneva in gran conto questo,è venuta a mancare,è andato Altrove,come penso sia per chi ,come lui ha lasciato un’eredità di profonda umanità,lo ricordo con questa lettera,che gelosamente ho custodito,con la sua grafia chiara,col tratto forte,che mandò ai bambini del Progetto Psicantropos,che potrete trovare sul sito www.nuovapedagogia.com
Ne fu data fotocopia a tutti i bambini,della scuola elementare di Viserba,dalla maestra,amica e coordinatrice del Progetto Psicantropos,Carla Ricci,ora questi bambini sono divenuti cittadini consapevoli e responsabili,come loro stessi amavano definirsi rispetto al loro futuro…..e questo credo sia il modo migliore per salutare chi col suo pensiero,non muore mai
grazie
Maria Rosa Dominici
Bologna li 23/3/2006
Cara dott.ssa Maria Rosa,
le allego la lettera per i suoi “bambini”.
Penso che quanto Lei mi dice sulle presenze di
“teppisti” o “personaggi” che “tentano” il
dominio e la assoggettazione su soggetti più
deboli si possa combattere non tanto con le
istituzioni classiche, ma creando “
un pubblico tutore
” coadiuvato da vari genitori che ha il
compito di “
Vigilare
” “
segnalare
” “
denunciare
” ogni caso di prevaricazione.
La prego di proporre l’idea alla quale sin d’ora
aderisco
per realizzarla.
Suo
Italo Cividali
Cari bambini,
non vi conosco, ma benché abbia ormai 83 anni, mi
sento vicino a voi come se avessi fatto
un pezzo di strada insieme. Questo cammino, l’
ho fatto veramente con voi perché mi ricorda
una storia della mia infanzia: “di
tanti
anni fa”. Non so oggi, ma
in quel tempo andava per la
maggiore tra i bambini di nove o diec
i anni, e cioè quando avevano fatto la 4
a
o la 5
a
elementare, il libro “I
ragazzi
della Via
Paal
”. Una storia di bande di bambini che si
combattono ferocemente tra loro nella periferia di quella bella città che è “Buda – pest” in
Ungheria. Ebbene, quelle bande gi
ocavano “duro” come si di
rebbe oggi. I grandi o non si
curavano dei figli, o non volevano interessarsene. Fatto è che in queste
lotte avvengono
prepotenze e
crudeltà
di ogni genere tanto che un bambino
(mi sembra fosse il più piccolo) si
ammala perché cade nell’acqua di uno stagno e muore di polmonite.
Perché vi ho detto che 50 o 60 anni fa, i genitori si curavano poco dei bimbi.
O meglio non stavano sempre addosso e li cercavano solo quando era l’ora del pranzo o
della cena. E sapete perché? Perché allora non c’
erano le automobili: passava ogni tanto una
carrozza tirata da un cavallo e quando passava i
bambini
correvano dietro. Voi direte che
allora si stava meglio? No. Non è così. Anche a
llora c’era il male come in ogni epoca. Per noi
bambini il male più grande era la malattia.
Ricordo (che eravamo nel 1930-1
931) che solo in quell’anno due bambini si ammalarono di
tubercolosi e andammo tutti al funerale. Ricor
do poi che le automobili erano poche ma la
miseria era tanta e allora restavamo a mangiare
a scuola non tutti come oggi, ma solo i bimbi
che avevano la mamma che lavorava ed erano i più poveri o quasi.
I giochi erano pochi ma ci si divertiva molto
lo stesso perché noi bimbi eravamo molto più
liberi di quelli di oggi. Allora (si era
tra il 1930 e il 1945) non si parlava di “
uomo nero
” e cioè
di personaggi pericolosi o di pericolo di sparizione
o di alta pressione che invece si teme ora.
Speriamo bene cari bambini. Non
voglio assolutamente spaventarvi.
Però vi do un suggerimento e cioè, il consiglio di esse
re sempre uniti ai vost
ri amici, ai vostri
genitori, a chi vi vuole bene, ai vostri maestri e alla scuola.
Solo lo stare insieme e
vivere con gli altri
è il
futuro di voi bambini
ed è inutile dirvelo: “a
salvarci è solo l’amore” ,
e cioè “il cercare gli altri”.
Certo non è sempre facile vivere con chi è fuori dal
la famiglia; con i parenti; con gli altri bimbi;
con i vicini. Ma è l’unica strada che ha ognuno di voi perché si è
vivi solo
se si è capaci di
vivere con chi sia vicino.
Tutta la realtà si riassume in queste parole:
A. Stai e impara a stare
con gli altri amichetti;
B. Aiuta sempre chi fa fatica a parlare o giocare o stare con gli altri bimbi;
C. Aiuta sempre ogni bambino che cerca di star solo.
Vedrai che facendo lui un sorriso, forse lo cambie
rai perché sempre chi è solo lo è perché ha
ricevuto qualche
sgarbo
e tu puoi guarirlo da questa ferita.
Italo Cividali
i buoni se ne vanno tutti…che l’esempio nn si perda!
Non ricordavo tutta la lettera: mi ha commossa come mi aveva commossa allora!.
Carla Ricci Buon viaggio, Italo! Grazie delle parole che hai dedicato allora ai/alle nostri/ bambini/e che ora sono divenuti ragazzi/e di cui siamo orgogliose!
Grazie Maria Rosa, bellissima lettera….un uomo straordinario! Mi dispiace per la sua scomparsa.