Adozione ed Etica,di Anna Genni Miliotti
Inserito il 04 febbraio 2013 da Maria Rosa DOMINICI
Adozione e etica
Di Anna Genni Miliotti
Scrivo questo pezzo in fretta, prima che un’altra di quelle notizie che tanto piacciono ai media, riempia le pagine dei giornali e gli schermi piatti delle nostre tv digitali. Per intenderci roba del tipo: bambino nel cassonetto, neonato nel bagno del MacDonald, ragazzo adottato fuggito di casa, adottato che ha ucciso i suoi genitori, ecc. I minori abbandonati fanno notizia, e di quelli adottati si parla solo nei casi di “nera”. Invece ci sono anche belle notizie: “ragazzo adottato a 14 anni ha preso il diploma: famiglia e amici lo festeggiano”, oppure “Ilaria adottata in Cambogia, ha terminato con successo il corso di estetista”, “Ivan, adottato ucraino, ha trovato lavoro presso il bar del Corso: fa un cappuccino fantastico”, “Carolina appena diplomata, ha annunciato che vuole tornare in Cile per aiutare gli altri bambini come lei”, “Marco, brasiliano, si è laureato: farà l’assistente sociale”.
Eppure è questa la realtà, e tanti di noi la conoscono bene, ma non la leggiamo mai nei giornali. Perché? Perché non fa notizia. Ed invece tutto il resto purtroppo sì. Ma tutto il resto fa male, crea fantasmi, rabbia e anche dolore intorno alle persone che dell’adozione sono protagoniste, giorno per giorno. Distrugge l’autostima delle persone adottate, mentre ne falsa l’immagine. Così che finisce che anche quando si parla di adozioni, come fenomeno sociale, tutti finiscono per parlare dei”fallimenti”: anche nella ricerca la “nera” fa più audience. E quando si sciorinano cifre (spesso solo stime) di fronte ad un auditorio, lo si fa solo per impressionarlo. Non si fa informazione “etica”, perché si dovrebbe fare ricerca “etica”?
Sono stata di recente a Londra, ospite di alcune associazioni, tra cui la BAAF (British Association of Adoption&Fostering), per partecipare ad alcuni meeting. Ho condiviso alcuni progetti di ricerca di colleghi delle università britanniche. Sono tornata arricchita, certo, ma come sempre anche frustrata: perché dobbiamo accontentarci sempre delle approssimazioni, degli esperti fatti in casa, dei media scandalistici?
Poi ho accesso la tv ed ho visto: Mosca, 2.000 persone in corteo, che sfidano gelo e polizia (entrambe non cose da poco!) per dimostrare contro il provvedimento di Putin che blocca le adozione USA. Ed ho ascoltato la testimonianza di una ragazza russa, accolta e curata con successo in USA, che si univa alle proteste, a nome dei migliaia di minori ancora negli istituti, senza alcuna prospettiva di cura né di un futuro affettivo.
Ancora, ho letto dell’ingaggio stratosferico che il calciatore Balotelli ha ottenuto dal Milan. Ve lo ricordate il Balotelli? E’ quello che dopo aver infilato un fantastico gol è corso dalla mamma adottiva, nelle tribune, per abbracciarla.
Queste immagini sono belle e parlano al cuore di tutti. Ed è questa l’adozione vera: la storia di una famiglia che si allarga senza confini, nel mondo, e i cui protagonisti, oltre le tante sfide, riescono a raggiungere il successo. Può essere diventare camerieri, shampiste, o solo mamme, oppure grandi campioni, non fa differenza. In essa tutti, genitori e figli, sono riusciti a “crescere”.
Per favore parlate di questa!
CON PIACERE PUBBLICO QUESTO SCRITTO,SPESSO MI SONO TROVATA CON LEI PER PRESENTARE I SUOI LIBRI O PARLARE DI ADOZIONI E LE STORIE BELLE,DI FIGLI E GENITORI ADOTTIVI LE HO ASCOLTATE O RACCONTATE ANCHE IO,CHE LE HO VISSUTE COME G.O DEL TRIBUNALE DEI MINORI…ALLE VOLTE SONO VERE E PROPRIE STORIE CHE PARLANO DI QUELL’AMORE GRATUITO CHE E’ ALLA BASE DI QUESTE FAMIGLIE
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