Il Silenzio della Vittima poche ore fa…sotto casa
Inserito il 01 marzo 2012 da Maria Rosa DOMINICI
Questa sera ,verso le 19 e 45,con mia figlia Cristiana siamo scese da casa per andare a fare le compere in un vicino supermercato,parlavamo e lei “ma cosa sta succedendo?,ma cosa fa quella macchina?,ma(urlando) la sta investendo !”guardo e vedo a pochi passi da noi un suv nero che spinge contro un muretto una giovane donna,la quale cerca di schivare,ma dietro langolo la macchina la urta di nuovo,ci sono per strada una signora e sua figlia vedono la stessa scena ,mia figlia nel frattempo è risalità in casa per prendere il cellulare e chiamare i carabinieri,stiamo assistendo impotenti ad una violenza contro una donna…Laragazzina con la madre ha il cellulare nel frattempo mi avvicino sentiamo la ragazza piangere ,è stata costretta a salire in macchina ,vediamo la targa la ragazzina la segnala al 112 ,sembrano perdere minuti preziosi ,chiedo il cellulare mi qualifico e la segnalazione viene fatta alle volanti ,dichiaro che siamo 4 testimoni e diamo la targa del veicolo,nel frattempo un uomo arrivato negli stessi frangenti in cui il tutto è accaduto…ci guarda e dice ” ma ..non ho visto niente ..non posso aiutarvi…”ridicolo,aveva visto come noi..
Con la signora ci scambiamo i dati ,decise ad esserci ,mi complimento per l’impegno civile e sociale dimostrato…4 donne di varia età ma con lo stesso senso di azione e protezione della vittima e reattive di fronte ad un atto cosi violento…
Rientrata mi voglio sincerare ,richiamo il 112 e mi qualifico,chiedo e mi viene risposto ” li abbiamo già intercettati e bloccati-chiedo tutto bene? come sta la ragazza?,l’agressore o gli agressori?….risposta “niente di fatto un litigio fra conviventi…la ragazza non ha voluto sporgere denuncia ” mi accerto che non fosse minorenne,in effetti è maggiorenne…tutto finisce li…
Questo spesso è il destino delle vittime ,delle donne vittime,…di chi ,anche se minore, sceglie il silenzio ,per paura,per vergogna ,per riduzione in schiavitu’,per timore di ritorsione ,per amore malato…..
L’unica nota positiva aver conosciuto 2 vicine di casa che non si girano dall’altra parte come il signore che dice di non aver visto niente…,la cultura della vittimologia,l’uomo sociale e non l’uomo egoista in questo caso hanno dimostrato la loro forza
La legge dice che qualsiasi cittadino assista ad un reato se non denuncia è complice
San Lazzaro di Savena,stasera,in via Bertelli ,sotto casa
1/03/2012
Maria Rosa Dominici
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Tags | giovane, investendo, litigio, pochi passi, segnalazione, suv, violenza
Cara Maria Rosa, condivido ) come sempre….) le Tue riflessioni: è vero che le (donne) vittime della violenza (maschile, prevalentemente) non sempre trovano il coraggio (e la forza……) per sottrarsi ai loro oppressori: ma come nella situazione di cui sei stata testimone, ci sono molte altre donne che "non si girano dall'altra parte" e non si sottraggono al dovere morale (e civile) di reagire alla violenza, e di chiedere l'intervento dell'Autorità (che però non sempre risponde tempestivamente ed efficacemente….)
grazie caro amico,in te il concetto di Diritto e Dovere è insito ,hai scelto la professione di Magistrato,in cui Vittime e Colpevoli spesso si confrontano e alla fine c'è una sentenza che risolve….ma qui ,come da anni dico…è la vittima che si fa complice,il riconoscersi vittima è il primo passo verso quella giusta autostima che colui/colei ha subito danno deve vertere,ecco perchè è importante a mio avviso introdurre sempre di piu' nella nostra cultura,fin dalla pedagogia,la vittimologia…e si può ,ne ho riscontrato gli esiti con i miei scolari (5 classi dalla prima elementare alla quinta)che hanno seguito il mio Progetto Psicantropos,con le insegnanti,prima fra tutte Carla Ricci…"noi siamo i futuri cittadini,noi siamo quelli CONSAPEVOLI,NOI ABBIAMO LA CONSAPEVOLEZZA…."questa una delle ,per me preziose,acquisizioni finali da parte di bambini che dai 6 anni ho affiancato fino alla prima media
sono (anche questa volta) d'accordo con te Maria Rosa: le vittime (e le persone offese dai reati, in particolare quelli contro la persona….) pur essendo riconosciute come soggetti processuali, la cui partecipazione al giudizio contro l'aggressore è necessaria per la validità del processo, nella realtà non infrequentemente vengono "maltrattate" (in senso processuale). Ed è vero che chi si occupa della nostra formazione professionale, in genere non considera che la "vittimologia" è una scienza, che deve essere conosciuta da chi come noi si devve occupare (anche) delle vittime dei reati…..
non si può non rimboccarsi le maniche; non si può più non vedere. E' ora di stare a fianco di chi non ce la fa….