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PSICHIATRIA E PSICOLOGIA ALLE SOGLIE DEL TERZO MILLENNIO: PROBLEMATICHE CLINICHE EMERGENTI

Inserito il 01 dicembre 2011 da Maria Rosa DOMINICI

ABUSI LA PEDOFILIA E I SUOI TABÙ PAEDOPHILIA AND ITS TABOOS

Maria Rosa Dominici

Psicoterapista, Giudice Onorario Tribunale dei Minori di Bologna, Docente di Criminologia per la Scuola di Specializzazione di Sociologia Sanitaria Università di Bologna

Mrs Maria Rosa Dominici, Psychotherapist, Honorary Judge at the Juvenile Court of Bologna, Professor of Criminology at the Specialization School in Health Sociology of Bologna University

Riassunto

La pedofilia è una delle “3P” che sconvolgono il mondo minorile con la prostituzione e la pornografia che vedono coinvolti, minori vittime e adulti vittimizzatori. La penetrazione nel tessuto sociale, anche il più protetto, come per la ONG, è silente e subdola, in questo campo non esiste il “rischio zero”.Spesso il satanismo e la pedofilia diventano, in reciprocità, l’alibi l’una per l’altro. Un preconcetto da sfatare è che il pedofilo sia solo maschio, vi è una pedofilia femminile difficilmente identificabile a causa della appartenenza sessuale “una donna non può farlo…”. Per combattere tutto ciò bisogna uscire dalla ipocrisia e dal preconcetto, usando percezione, intuizione, sensazione e istinto, professionalità unita all’autorevolezza della competenza e consapevolezza.


Abstract

Together with prostitution and pornography, paedophilia is one of the “3 P” which upset the juvenile word and that involve both minors and adults: the first as victims and the second as victimezers. Its penetration in the human society, even the most protected one like O.N.G., is quiet and shifty so that in this field there is no “inexistent risk”. Besides, satanism and paedophilia often become a mutual alibi. A prejudice to explode in that paedophilia can only be a male sin, there is also a female paedophilia which, however, is more difficult to identify because of its sexual genus, that is “a woman cannot do it”. To fight all that it is necessary to come out of hypocrisy and prejudice making use of perception, intuition, sensation and instinct together with the authority of proficiency and consciousness.

1. Introduzione

1.1 La Pedofilia e i suoi tabù

2.

Da oltre 30 anni mi occupo di problemi legati agli abusi sessuali su minori, in termini clinici, come psicoanalista e psicoterapeuta di adulti che nel 75% dei casi rivelano nel corso della terapia di aver subito incesto, violenza, molestie in età precoce, e più recentemente in termini giuridici come giudice onorario del tribunale dei minori di Bologna in cui seguo per il civile, le adozioni nazionali e internazionali e per il penale come GUP le udienze preliminari; spesso in tale attività sono chiamata dai vari Pubblici Ministeri a fare perizia per la validation su bambini che hanno subito incesto, abuso, che sono stati prostituiti o sono entrati in una rete di pornografia minorile, fatti così frequenti da farmi definire “Le 3 P” malattia e orrore del nostro secolo, con le 3 P ovviamente intendo pedofilia, pornografia, prostituzione.

Sono casi clinici e giuridici sempre più frequenti, ma difficili da riconoscere, da denunciare e da punire specie perché i bambini sono poco ascoltati, poco osservati, poco creduti, la realtà sociale è ancora adultocentrica, la vittimologia è ancora scarsamente conosciuta e la pedofilia è una rete invisibile e orizzontale, informatissima su tutto ciò che la concerne e quindi sempre più attrezzata, in tempo reale, per elaborare comportamenti di occultamento adeguati. Vari situazioni diventano copertura o alibi reciproco, così per il satanismo e la pedofilia, o l’infiltrazione di pedofili nelle ONG internazionali che si occupano dei minori nei paesi in via di sviluppo e del Terzo Mondo.

Osservazione e dati

2.1 L’infiltrazione pedofilia nelle ONG che si occupano dei bambini.

Sono reduce, come delegata italiana, da un recente seminario internazionale, organizzato da Terre des Hommes a Geroldwil, vicino a Zurigo, il 26-28 gennaio 2000 tema “La prevenzione della pedofilia nelle organizzazioni che lavorano all’estero”, tre giorni di intenso lavoro, circa 60 persone provenienti da 47 nazioni, rappresentanti ed esperti di 30 associazioni responsabili di programmi inerenti il recupero di minori (bambini di strada, oggetti del turismo sessuale), di aiuti umanitari, di alfabetizzazione, di interventi sanitari. Erano molti, giovani e meno giovani, tutti con la loro esperienza, competenza e generosità per

affrontare con grande coraggio e con una motivazione critica e dinamicamente propositiva dolorose esperienze di infiltrazione pedofila, l’ultimo e più recente caso, in Etiopia proprio per Terre des Hommes.

Le parole di chiusura di Bernard Boëton responsabile del settore “Diritti del Bambino” di T.d.H. Losanna chiariscono lo spirito “Questi sono stati giorni di lavoro per la verità, non per l’immagine … è difficile, ma la verità è la realtà, ed è riconoscere la realtà, che ci rimette in marcia”. Il rischio di un comportamento pedofilo in seno alle attività delle varie ONG che si occupano di infanzia è un problema che tutti hanno affrontato, affrontano o affronteranno, questo è stato confermato da testimonianze come ha fatto per ECPAT, Bernadette Mc Menamin (Australia), Moussa Sow (Senegal) direttore dell’associazione senegalese “AVENIR DE L’ENFANT”, Bob Cook dell’organizzazione britannica “BARNARDO’S”, alcuni di MEDICINS SANS FRONTIERES e di “CASA ALIANZA” ecc. che operano in Madagascar e tanti altri paesi. L’obiettivo è stato quello di creare una banca dati, per fare circolare informazioni e formazione, definire una serie di misure e raccomandazioni comuni. Si lavora soprattutto sulla formazione permanente del personale e specie per i responsabili del reclutamento di inviati per le missioni all’estero, in effetti il “Mister X” del caso raccontato da Moussa Sow era un delegato di massimo livello, che aveva superato tutte le griglie di selezione e per questo, credibile, capace, insospettabile, “il lupo nell’ovile”. Si è parlato di un “codice di condotta” comune alle organizzazioni, per proteggere questi bambini, bisognosi di tutto, orfani in cerca di affetto e protezione, uno di questi bambini abusati, ha detto “… ma lui, mi ha detto che mi amava”, ma poi ha anche detto il suo terrore, la sua ulteriore emarginazione “ora sono un omosessuale” e Moussa Sow ha trovato parole semplici e rassicuranti “Non sei stato tu che hai scelto, è lui che ha fatto …”, mentre ci raccontava questo, questo grande uomo nero piangeva, per sé, tradito nella fiducia e nell’amicizia, per i bambini violati, vittime invisibili, fragili,impotenti, soggiogati.Si creerà un elenco, interno alle ONG, di persone condannate per pedofilia, al fine di evitare recidive. Nelle tre giornate, si sono creati 5 gruppi di lavoro che hanno focalizzato sulle procedure di reclutamento, sulla valutazione degli inviati all’estero in base ai programmi, sulla collaborazione istituzionale fra le organizzazioni, sulle procedure giudiziarie spesso dissimili fra il paese d’origine e il paese di missione, e sul ruolo dei “media” in queste situazioni; a proposito di questo si afferma “… quanto alla comunicazione pubblica, se la trasparenza deve essere una regola base, la priorità deve essere data alla protezione delle vittime”, ovviamente la

mia adesione a ciò è totale, come vittimologa e come docente di Criminologia per l’Università di Bologna.

Si ricorda anche, come già fatto nel congresso di Stoccolma del ’96 si scrisse chiaramente di questo rischio, ritengo utile, per chi non conoscesse tale documento scrivere alcuni passi del paragrafo 6 e 8 dal “L’exploiteur sexuel” capitolo II “Groupe fournissant les exploiteurs sexuels d’enfants” … “… In quasi tutti i paesi privilegiati dal turismo sessuale, vivono degli stranieri emigrati dai paesi ricchi. Questi ci si trovano per ragioni professionali … ma si possono citare casi di espatriati che guadagnano fornendo donne e bambini ai turisti sessuali … casi noti di stranieri che forniscono bambini a compatrioti, amici di passaggio che li usano ai fini pornografici. I programmi di aiuto allo sviluppo offrono spesso delle possibilità incomparabili, di accesso ai bambini. È ciò che è stato confermato da casi recenti nelle ONG, in cui dei volontari hanno abusato sessualmente di bambini di cui si occupavano … In alcuni casi, alcuni “cristiani” considerati dei filantropi hanno creato centri di formazione professionale e dei foyer residenziali in vista di farne uso da parte di circoli pedofili. Questi uomini “religiosi” sono ugualmente numerosi nell’abusare della fiducia dei bambini e della credibilità che si accorda loro in virtù della loro appartenenza religiosa, per ottenere l’accesso sessuale ai bambini”.

Tante le cose dette, scambiate, imparate, poche 5 cartelle per dire e condividere , ma interessante è come con coraggio si sia stabilito, dopo una iniziale esitazione su una mia proposta, ossia “la pedofilia femminile”, di pensare ad un gruppo di ricerca e lavoro su questo, forse uno degli ultimi tabù da sconfiggere; ancora più inquietante nella evidenziazione di interazione tra satanismo e pedofilia femminile. Ma prima di passare a questi, riportiamo alcuni dati interessanti prodotti da Bernard Cordier, psichiatra esperto del tribunale nei casi di pedofilia, “Ci sono gli atti pedofili, intrafamiliari, ossia l’incesto, ed extrafamiliari; in base all’età, da 0 a 5 anni si parla di infantofilia e fino ai 13 di preadolescentofilia. Clinicamente, meno del 5% sono pedofili secondari con schizofrenia e deficienza intellettuale, nei più si tratta di disturbi ossessivi, impulsivi, angoscia di passare all’atto, ossia si passa all’atto per scaricare l’angoscia. Si può parlare di pedofilia latente quando si evidenziano atti pedofili per reazione, oppure nei grossi e timidi adolescenti si ha una pedofilia esploratoria”.

Cordier distingue nei pedofili primari i seduttori che passano molto tempo con i bambini, insegnanti, istruttori sportivi, ecc. che sono manipolatori, esclusivi, impotenti con gli adulti e in genere conoscono

bene i bambini di cui abusano; gli aggressivi che passano meno tempo con i bambini, li detestano e assalgono solo bambini sconosciuti; il pedofilo seduttore ha sentimenti d’amore, raramente penetra, fa solo “fellatio”, è in genere un nevrotico immaturo, pieno di conflitti e fa proseliti; l’affermazione che fino ad ora non si è trovata nessuna causa genetica o biologica, ridimensiona l’ipotesi del “processo di ripetizione” che esiste solo nel 30% dei casi. È significativo considerare a che età è stata subita l’aggressione, che tipo di legame vi è fra la vittima e il vittimizzatore, la durata della relazione e la modalità dell’iniziazione; si raccomanda di tenere presente il limite fra prevenzione e inquisizione. Anche per i due magistrati presenti Jürgen Dubbers e Renate Winter vi è la raccomandazione di evitare “l’abuso dell’abuso” molto frequente in cause di separazione conflittuale, io stessa ho recentemente fatto una perizia per il P.M. su una denuncia del genere.

2.2 Relazione occulta fra pedofilia e satanismo

Il bambino è l’espressione massima della purezza e quindi rappresenta la realizzazione massima della trasgressione e della perversione, dell’offesa della “sacralità” del corpo, sicuramente virginale. Per tale motivo, da sempre il dono più caro a Satana è un corpo infantile, giovane, vergine, è il corpo che contiene e rappresenta l’innocenza che deve essere sporcata, contaminata, corrotta. Nei fatti documentati, di pratiche occulte, di rituali di giovinezza, di satanismo i bambini venivano violati, torturati, a volte sacrificati e in tutto questo c’era sempre e comunque una componente erotica ed una finalità erotica, quindi siccome tale erotismo era agito o suscitato da adulti e per adulti, è evidente la connessione e commistione fra pedofilia e satanismo. Inquietanti i recenti casi di Modena, e la scelta stessa di un nome, come quello dei “Bambini di Satana”. In tutto ciò si osserva spesso la presenza di un tramite femminile, di un iniziatore femminile che porta al martirio di tanti minori; spesso è la madre, una sorella, una parente o una ladra di bambini che è protetta dalla sua stessa appartenenza al sesso femminile; bisogna uscire da questo ulteriore preconcetto.

2.3 Pedofilia femminile

Pedofilia non è solo penetrazione, anzi in genere è sesso orale o tattile, quel sesso tipico della pedofilia femminile, che non lascia traccia se non nella devastazione psicologica e psicosomatica del minore. Posso citare le parole di una paziente e di due bambini.

“Quando ero in collegio e avevo paura andavo nel letto della sorvegliante, lei mi proteggeva, mi stringeva e accarezzava e mi diceva che dovevo restare sempre bambina, per restare pura, e mi toccava, per insegnarmi, la dove non avrei mai dovuto farmi toccare da nessuno, specie dai maschi, se non riuscivo a tranquillizzarmi mi massaggiava la pancia e le cosce e io mi sentivo stordita ma poi mi piaceva e mi addormentavo, poi mi svegliavo perché mi baciava sulla bocca”. La signora in questione non ha mai avuto un ciclo mestruale normale, è passata da periodi di bulimia ad anoressia grave, ora ha 32 anni è in analisi, perché si è innamorata di un uomo.

E un bambino di 3 anni, all’interrogatorio dice “La mamma mi ha messo la farfalla sul pisello. Papà e i suoi amici guardavano”; il fratello di 10 anni racconta, “la mamma ci faceva vedere come dovevamo fare, poi preparava il cestino dell’asilo a mio fratello e la cartella per me, ci portava dagli amici e vecchi e la mattina veniva a controllare se eravamo andati all’asilo e a scuola, poi voleva sapere tutto e vedere come avevamo fatto, se avevamo fatto male o ci sgridava o ci insegnava”.

Due bambine, due casi di cui ho fatto la perizia per il P.M.

Una bambina di 5 anni, da un anno e mezzo in famiglia affidataria, ha tutti i denti marci e sputa sempre durante i colloqui periziali audiovideo ripresi, mi dice “Schifo la saliva! Schifo la saliva della mamma in bocca; prendeva latte dal babbo poi me lo metteva in bocca, schifo, lei mi faceva tutto dietro, tanto male e puzza di cacca.” Altre cose ancora.

Alle volte non vorrei sentire, vorrei non capire, la mente e il cuore si rifiutano, sarei tentata di lasciare ad altri queste sofferenze, poi penso che sarei una vigliaccae penso a questi bambini, che hanno sentito, che hanno urlato per il dolore, che disorientati forse non hanno capito, ma sanno ricordare e raccontare e io devo aiutarli a “denunciare” a dimostrare che dicono la verità, devono essere credibili, in tutto il tempo massimo concesso per legge, 6 mesi, senza rispettare neanche il loro “tempo di reazione”.

Loro, in mezzo a tutti i loro diritti violati, devono dimostrare l’orrore che hanno subito, perché si crede che un bimbo mente più di un adulto? e così, come dice Bernard Boëton, “è riconoscere la realtà che ci rimette in marcia”.

Se non avessi la fede alcune volte rinuncerei, come quando pochi giorni fa, durante una validation, una bambina di 9 anni mi ha detto “Fai tu il segno della croce per me” “Perché?” “Io ho ancora paura, la mamma quando non facevamo quello che voleva, appendeva me e la mia sorellina

per i piedi al gancio delle tende, e prima di picchiarci col bastone ci faceva il segno della croce graffiandoci” “Fammi vedere”, per tre giorni la mia fronte e il mio viso hanno avuto i segni rosastri dei graffi.

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Maria Rosa DOMINICI

About

psicologa,psicoterapeuta vittimologa,membro dell'Accademia Teatina delle Scienze,della New York Academy ofSciences,dell'International Ass. of Juvenile and Family Court Magistrates,della Società Italiana di Vittimologia,della W.S.V.,dell'Ass.internazionale di Studi Medico Psico Religiosi.,docente di seminari di sessuologia, criminologia e vittimologia in università Italiane e straniere,esperta per progetti Daphne su tratta di minori e sfruttamento sessuale,creatrice del progetto Psicantropos,autrice di varie pubblicazioni,si occupa di minori e reati ad essi connessi da 40 anni.

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