Posted on 29 December 2015 by Maria Rosa DOMINICI
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psicologa,psicoterapeuta vittimologa,membro dell'Accademia Teatina delle Scienze,della New York Academy ofSciences,dell'International Ass. of Juvenile and Family Court Magistrates,della Società Italiana di Vittimologia,della W.S.V.,dell'Ass.internazionale di Studi Medico Psico Religiosi.,docente di seminari di sessuologia, criminologia e vittimologia in università Italiane e straniere,esperta per progetti Daphne su tratta di minori e sfruttamento sessuale,creatrice del progetto Psicantropos,autrice di varie pubblicazioni,si occupa di minori e reati ad essi connessi da 40 anni.
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l’opposto a ciò è il lungo elenco di atti d’eroismo,di agenti che non hanno esitato di fronte a criminali ,pagando con la vita il proprio senso del dovere e la propria umanità,molti ,tantissimi sono persone capaci di tener fede alla divisa che indossano e all’assunzione di responsabilità che questa comporta…e forse di loro si parla di meno.grazie a tutti questi,a loro il massimo rispetto
ELIANE BRUM CI PARLA DELLA POLIZIA BRASILIANA
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Breve intervista televisiva alla grande giornalista e scrittrice brasiliana Eliane Brum, che tanto spesso abbiamo tradotto per questa pagina e per il nostro sito, sul tema della violenza della polizia brasiliana contro i neri delle periferie e delle favelas. La Brum, come d’abitudine, non le manda certo a dire e con poche frasi centra perfettamente il cuore della questione.
La polizia militare brasiliana, quella che più uccide al mondo. I bersagli della mattanza (più di otto morti al giorno, stando “solo” alle cifre ufficiali) hanno colore, indirizzo e classe sociale ben definite: sono giovani, neri e poveri delle periferie e delle favelas. Questa quotidiana mattanza avviene con la connivenza di una larga fascia della società brasiliana, che accetta il fatto che alcune vite valgano meno di altre. Se a morire fossero bambini e giovani bianchi dei quartieri benestanti, la società lo tollererebbe? Quindi la discussione su quale polizia vogliamo avere, è la discussione sul tipo di società che vogliamo, e su che tipo di persone siamo.
La polizia militare agisce con una logica di guerra nella quale il cittadino è spesso visto come il nemico. La Costituzione del 1988 non ha affrontato il tema della riforma della polizia, e quella militare è eredità non solo della dittatura, ma anche eredità schiavocratica e razzista. Quanti ancora dovranno morire, perché si metta finalmente al centro dell’agenda politica la riforma della polizia e la sua smilitarizzazione?
Fonte: http://g1.globo.com/globo-news/estudio-i/videos/v/jornalista-relembra-casos-de-violencia-policial-contra-jovens-e-criancas-neste-ano/4705407/
“Il Resto del Carlinho (Utopia)”
Il Brasile che NON vi raccontano.
Articoli, reportages, video e film raccolti in ordine sparso e tradotti in italiano