Posted on 19 December 2014 by Maria Rosa DOMINICI
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psicologa,psicoterapeuta vittimologa,membro dell'Accademia Teatina delle Scienze,della New York Academy ofSciences,dell'International Ass. of Juvenile and Family Court Magistrates,della Società Italiana di Vittimologia,della W.S.V.,dell'Ass.internazionale di Studi Medico Psico Religiosi.,docente di seminari di sessuologia, criminologia e vittimologia in università Italiane e straniere,esperta per progetti Daphne su tratta di minori e sfruttamento sessuale,creatrice del progetto Psicantropos,autrice di varie pubblicazioni,si occupa di minori e reati ad essi connessi da 40 anni.
Mi piace molto… "qui dentro è la vita"… credo abbia ragione chi l'ha detto… la nostra società ci sta conducendo verso un futuro grigio, senza prospettive, dove la miseria produce pensieri negativi per se stessi e per gli altri…. credo che, come hai detto tu, per tutti gli esseri umani è importante evolversi attraverso il lavoro anche manuale e creativo che gratifica la mente e lo spirito e unisce le diverse sensibilità… E' da ammirare il lavoro che svolgono nella struttura di Castiglione delle Stiviere… grazie Maria Rosa per farci conoscere nuove realtà, e grazie a tutti gli operatori che quotidianamente lavorano per dare un senso alla vita, alle donne e agli uomini che lo hanno perso…
Maria Teresa Sechi… è cosi diverso il dentro e il fuori,tanto da ingenerare crimini,tanto da restituire solitudine ed emarginazione anche espiata la colpa…la memoria corporea,del atto e del dolore spesso blocca la strada del perdono,sempre cosi difficile…allora la soluzione socialmente piu' utilizata èl'evitamento,la negazione l'emarginazione…tutto ciò ai miei tempi si chiamava la morte civile,tanto è stato fatto,tanto bisogna fare…nel vivere la vita bisogna guardare avanti…..con coraggio,umiltà e capacità di accoglienza
Anna Genni Miliotti
Oggi mi sono svegliata con due parole in mente: inclusione/esclusione. Stare dentro/stare fuori. Questo dopo aver visto ieri sera le prove del saggio del gruppo di sport-danza di mia figlia. Teneri. Domenica si esibiranno a Maliseti, nel palasport. Insieme ad altri gruppi. Insieme si fa per dire. Condivideranno il luogo. Non altro. Il gruppo di mia figlia è un gruppo di “diversamente abili”, termine politically correct che significa “diversi” e basta. In cosa siano abili, non si sa. O meglio, noi genitori lo sappiamo benissimo. La società no. Così stanno fuori, e insieme sì, ma tra di loro. E proprio a Prato, dove negli anni ’60 è nata l’esperienza di un alunno down in classe con gli altri. Insieme. Così nascono le associazioni di ragazzi solo down, di ragazzi solo dislessici, ecc. Ognuno con la sua particolare “diversa abilità” o non normalità. Il mio sogno è che tutti questi gruppi solitari implodessero per esplodere nella società. Un grande big bang per far rinascere il mondo, più ricco e finalmente tutto diverso. Allora non avrebbe più senso parlare di inclusione/esclusione, di dentro/fuori.. non ci sarebbe più un DENTRO perché non ci sarebbe più un FUORI. Buona giornata Daria!….
19/12/2014
….
come vedi… sempre in profonda sintonia le nostre menti… e cuori!….
19/12/2014 14.11
Maria Rosa Dominici
CARA è UNA SINTONIA CHE COMUNQUE NON SI LOGORA COL TEMPO…COSA RARA..IL TUO COMMENTO è TALMENTE BELLO CHE MI PIACEREBBE LO METTESI SOTTO L’ARTICOLO NEL SITO..SAI IL NOSTRO SOCIALE PIENO dI APPARENZE è DI FATTO UN COSTANTE FUORI X CHI NON è PATINATO,LA DIVERSITà PER ME HA SEMPRE ARRICCHITO GLI ANIMI,LA MENTE E IL CUORE E SE ANCHE IL QUOTIDIANO MI DA PIU’ SCONFERME CHE ALTRO IO CONTINUO A CREDERCI….Oggi
12.00
Genni Miliotti
mettile pure sul sito… è un onore! tvb Anna!!!!.e oggi DEVO andare al saggio di Daria con il suo gruppo sport-danza di handicappati (perché così appariranno): Gli altri si esibiranno dopo… quelli bravi! Imbelvita… ma sarà l’ultima volta….