Posted on 01 March 2012 by Maria Rosa DOMINICI
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psicologa,psicoterapeuta vittimologa,membro dell'Accademia Teatina delle Scienze,della New York Academy ofSciences,dell'International Ass. of Juvenile and Family Court Magistrates,della Società Italiana di Vittimologia,della W.S.V.,dell'Ass.internazionale di Studi Medico Psico Religiosi.,docente di seminari di sessuologia, criminologia e vittimologia in università Italiane e straniere,esperta per progetti Daphne su tratta di minori e sfruttamento sessuale,creatrice del progetto Psicantropos,autrice di varie pubblicazioni,si occupa di minori e reati ad essi connessi da 40 anni.
Tags | giovane, investendo, litigio, pochi passi, segnalazione, suv, violenza
Cara Maria Rosa, condivido ) come sempre….) le Tue riflessioni: è vero che le (donne) vittime della violenza (maschile, prevalentemente) non sempre trovano il coraggio (e la forza……) per sottrarsi ai loro oppressori: ma come nella situazione di cui sei stata testimone, ci sono molte altre donne che "non si girano dall'altra parte" e non si sottraggono al dovere morale (e civile) di reagire alla violenza, e di chiedere l'intervento dell'Autorità (che però non sempre risponde tempestivamente ed efficacemente….)
grazie caro amico,in te il concetto di Diritto e Dovere è insito ,hai scelto la professione di Magistrato,in cui Vittime e Colpevoli spesso si confrontano e alla fine c'è una sentenza che risolve….ma qui ,come da anni dico…è la vittima che si fa complice,il riconoscersi vittima è il primo passo verso quella giusta autostima che colui/colei ha subito danno deve vertere,ecco perchè è importante a mio avviso introdurre sempre di piu' nella nostra cultura,fin dalla pedagogia,la vittimologia…e si può ,ne ho riscontrato gli esiti con i miei scolari (5 classi dalla prima elementare alla quinta)che hanno seguito il mio Progetto Psicantropos,con le insegnanti,prima fra tutte Carla Ricci…"noi siamo i futuri cittadini,noi siamo quelli CONSAPEVOLI,NOI ABBIAMO LA CONSAPEVOLEZZA…."questa una delle ,per me preziose,acquisizioni finali da parte di bambini che dai 6 anni ho affiancato fino alla prima media
sono (anche questa volta) d'accordo con te Maria Rosa: le vittime (e le persone offese dai reati, in particolare quelli contro la persona….) pur essendo riconosciute come soggetti processuali, la cui partecipazione al giudizio contro l'aggressore è necessaria per la validità del processo, nella realtà non infrequentemente vengono "maltrattate" (in senso processuale). Ed è vero che chi si occupa della nostra formazione professionale, in genere non considera che la "vittimologia" è una scienza, che deve essere conosciuta da chi come noi si devve occupare (anche) delle vittime dei reati…..
non si può non rimboccarsi le maniche; non si può più non vedere. E' ora di stare a fianco di chi non ce la fa….