categoria | Famiglia e Minori, Magistratura minorile, Prostituzione Minorile, Vittimologia

La M.A.P,la messa alla prova(pubblicato il 17-7- 2003)

Inserito il 13 novembre 2017 da Maria Rosa DOMINICI

In questi giorni,in quest’ultimo periodo mi sono trovata piu’ volte e in vari contesti a parlare della messa alla prova e della sua validità,per cui ho pensato di pubblicare nel sito questo mio articolo del 2003 che parla della mia diretta esperienza come giudice onorario delegato a seguire il minore in messa alla prova e di come avessi strutturato una mia modalità,grazie per l’attenzione.
La M.a P.esperienza e metodologia
Intervento integrato a contenitore concentrico fra U.S.S.M.,SS del Territorio e G.D.
1)La messa alla prova .
2)Funzione informativa.
3)Funzione educativa.
4 )Funzione restitutiva,
5 )Dall’uomo egoista all’uomo sociale (dott.SERPI, P.M. del G.U.P. sic dixit )
6 )Strategie d’intervento.
7 )Sostegno psicosomatico al minore e all’operatore .
8 )Tempistica.
9)Banca dati.
10 )Monitoraggio.
11 )Abbattimento costo sociale .
12 )Valore psicopedagogico e vissuto eticamente socializzante del volontariato .
13 )Reinserimento.
14 )Visibilità culturale della M. a P..
15 )Casistica .
16 )Note conclusive.
LA MESSA ALLA PROVA ,modalità d’intervento del G.D. ed interazione a contenitore concentrico
con l USSM e i SS del territorio costituendo la RETE
di sostegno al minore in messa alla prova (note
Pagina 1

LA MESSA ALLA PROVA ,modalità d’intervento del G O

motivazione e graduale modificazione della prassi , in rispetto della norma , su una esperienza di
interazione tra G.O.D. e l’U.S.S.M di Bologna )
FUNZIONE INFORMATIVA
ESSENDOMI RESA CONTO DI COME LA CONSAPEVOLEZZA ,DA PARTE DEL MINORE
FOSSE LIMITATA PENSAI FOSSE UTILE
INFORMARE IL MINORE SULLE MOTIVAZIONI E
SUI CONTENUTI GIURIDICI DEL PERCORSO
Come primo atto,durante il primo colloquio con il minore in messa alla prova ,consegno fotocopia
tratta dal C.P e dal C.P.P. del reato commesso e della pena prevista,cercando di fare capire tramite un
principio di realtà ,quale sia il significato dell’opportunità che la Messa alla Prova consenta in
reciprocità al minore e all’istituzione giuridica e giudiziaria,all’uno la resipiscenza ,all’altra la
restituzione di un cittadino osservante delle leggi ,consapevole del disvalore del reato commesso.Per la
prima volta questo minore saprà che cosa è un Pubblico Ministero ,cosa è il Comportamento
Processuale, il Tribunale per i Minorenni,il Presidente,i Giudici Onorari …
Tanto raramente gli avvocati assolvono il compito di informare ed educare i loro assistiti alle
dinamiche processuali.,semplici come l’alzarsi o il sedersi rispetto al Presidente ,come l’interrompere
la requisitoria,il testimone ,il P.M.
FUNZIONE EDUCATIVA
L’educare implica sviluppare le facoltà fisiche,intellettuali e morali,l’insegnare il modo di comportarsi
nel contesto sociale ,per cui attraverso una comunicazione protratta nel tempo ,senza forzare il tempo
di reazione del minore ,gradatamente questo si misura e confronta con modalità cognitivo-
comportamentali diverse da quelle che hanno indotto l’atto deviante rapportandosi con un adulto che
oltre all’esercizio dell’
atto del giudicare si prende CURA di lui. Il concetto di affiancamento ,supporto
e tutela si esplica in modo adeguato nella funzione che il giudice delegato può espletare affianco al
minore per tutta la durata della messa alla prova permettendo la valutazione dell’evoluzione educativa
del minore che dalla Responsabilità dell’atto agito ,passa al vissuto della Responsabilizzazione..( ad
es.io in questo esserci do il mio cellulare per ogni evenienza al minore e devo constatare che tale
opportunità non è mai stata abusata )
FUNZIONE RIPARATORIA
La coscientizzazione graduale dell’atto compiuto permette al minore un percorso riparatorio della
propria autostima e della stima dell’altro da sè.Si confronta,essendo accompagnato in questo percorso
da adulti idonei, nella funzione istituzionale, in termini critici ed autocritici con l’atto che lo ha
introdotto all’esperienza del percorso giuridico e giudiziario ,avendo violato la legge ,in modo
consapevole o inconsapevole.
FUNZIONE RESTITUTIVA
La restituzione è un termine che dall’uso comune RESTITUIRE=rendere al legittimo proprietario, ha
acquisito ulteriore pregnanza nell’accezione derivante dalla psicodinamica ossia
REINTEGRARE,rendere di nuovo integro ciò che si era frammentato o frantumato ,cosi’ come può
essere l’atto deviante ,agente di trauma comportamentale auto ed etero diretto,ossia il minore che ci
troviamo di fronte è un minore che intermini clinici ha agito un ACTING –AUT su di sè e gli altri da
sè ,come risposta al suo disagio.

DALL ’UOMO EGOISTA ALL’ UOMO SOCIALE

Nella restituzione il minore si rende conto che vi
è la possibilità del RECUPERO ,nulla è
definitivamente perduto, altri individui ,piu’ adulti e con strumenti diversi da altri adulti con cui il
minore si è rapportato in alcuni casi ,o da cui ha tratto esempio reattivo egoistico ,gli fanno scoprire e
sperimentare la realtà dell’essere sociale ,uno in mezzo agli altri simili ,non uno contro gli altri
dissimili ,percepiti come nemici .Tutto ciò è dimostrato dall’agire in sincrono e a contenitore
concentrico dei SERVIZI SOCIALI DEL TERRITORIO ,dell’USSM ,e del G.D.per
accompagnare ,sostenere e contenere il minore in questo percorso faticoso ed impegnativo.verso la
percezione socialmente adeguata del proprio contesto .
STRATEGIE D’INTERVENTO.
Con il consenso del giudice togato data l’esperienza di messe alla prova concluse con esito positivo
(dott.L. MARTELLO )i verbali dell’audizione del minore vengono dati in copia ,in tempo reale ,
all’A.S. e alla PSICOLOGA dell’USSM,questo permette di focalizzare gli interventi ,in base al
momento di maturazione e consapevolezza razionale ed emotivo del minore,creando quindi un
armonico e graduale progredire del percorso contenitivo riparatorio auto ed etero centrato.
Gli incontri quasi contestuali fra gli attori adulti della MaP. ,permettono di non sovrappore interventi e
ruoli che creerebbero solo confusione nel minore ,ma ampliano ,l’osservazione, la informazione e la
sua circolarità affinando sempre piu’ lo strumento dell’ascolto e dell’intervento.,sostenendo e
contenendo i momenti di fragilità ,
di sconforto o i tentativi di fuga dalla messa alla prova. ,limitandone
quindi i fallimenti.,con il solo concetto del lavoro in equipe permanente.
Per una interazione totale si ritmano ,concordando con l’USSM ,gli incontri con il minore ,in fase
iniziale anche 2 volte al mese ,poi gradatamente in calando pronti a riprendere la precedente frequenza
qualora si vedano segnali di disinvestimento o svalutazione dellla M.a P. , cosi’ con i servizi del
territorio che riferiscono in modo diretto e con confrontazione immediata ,il percorso del minore,tutto
ciò piu’ uttile e meno dispendioso delle semplici relazioni scritte in cui si incontrano OGGETTI e non
SOGGETTI ,favorendo la relazione di persone piuttosto che di burocrazie.In questo modo ,il minore
è veramente al centro dell’interesse dell’adulto che ha la delega di restituirlo a sè e alla società,come
persona socialmente inserita ed adeguata.
SOSTEGNO PSICOSOMATICO AL MINORE E ALL’OPERATORE
Con questo particolare modo d’intervento anche il fronte sanitario e psicosomatico ,sono tutelati ,per
cui elementi disturbanti come la frustrazione ,la paura del fallimento ,l’ansia o il
disorientamento ,vengono molto ridimensionati in quanto non vi è sovraccarico di responsabilità,ma
condivisione di forze e saperi,(è per tali rischi di bourn –aut che spesso sottolineo la necessità di una
formazione propedeutica per gli operatori che agiscono in tale intervento ,di una formazione
psicosomatica che li doterebbe di un ulteriore strumento quale quello del linguaggio corporeo nella
relazione con l’altro) Inoltre l’attenzione sanitaria al minore puo’ portare in luce situazioni sottostanti
pregresse ,come nel caso di un autore di una violenza sessuale di gruppo su minori handicappati ,uno
dei ragazzi in messa alla prova ,avendo creato un rapporto di fiducia con il G.D. fece emergere il
proprio disagio dovuto a tossicodipendenza esitata in una secondaria attività di prostituzione minorile
omosessuale che diede elementi importanti circa la logistica ,le modalità e i fruitori di questo
mercato ,composti per lo piu’ da uomini di fascia d’età giovane ,spesso coniugati e con
professioni ,molto lontani dallo stereotipo preconcetto del vecchio ,sporco e cattivo ,l’apparire era
senz’altro diverso dall’
essere ,anche nello stesso ragazzo che superficialmente nulla aveva del tossico e
del prostituto ,il tutto emerse dall’osservazione concentrica ,dalla determinazione del G.T. che volle i
dati del SERT che inizialmente rifiutava tale
informazione ,per cui fu dato mandato di depositare le analisi ,dalla rilevanza delle quantità
dell’uso giornaliero di droghe pesanti ,dal costo che questo
comportava ,l’evidenza inconfutabile fece si che il minore si si liberasse ,condividendolo ,di tale segreto

e si potesse approntare una adeguato intervento di disintossicazione,vi fu anche il concetto di poter
essere ,cosi’ utile agli altri coetanei.
Anche a scopo preventivo –informativo..

TEMPISTICA
L ‘osservazione del comportamento in aula del minore ci permette di trovarci poi di fronte ,non ad uno
sconosciuto ,ma ad una persona che ci ha già dato molti elementi di sè ,nel dirsi e nel darsi con le sue
posture ,con la mimica ,con la relazione ambientale e umana,tutto ,lo sguardo ,il colpo di tosse ,lo
schiarirsi la voce per una improbabile raucedine ,le mani intasca ,l’abbigliamento ,la reattività ,la
seduttività ecc.ci permettono una conoscenza preliminare che ci avvantaggia nell’avvicinarsi a lui in
modo adeguato ,per questo in tutti questi anni come G .O.del GUP ho trascritto parole e gesti dei vari
minori che comparivano in aula ,nell’economia vitale RECIPROCA , tutto ciò permette un percorso
accelerato (Significativo in un caso di incesto fraterno ,la susseguente comprensione dell’origine e
della storia del reato ,tramite la visualizzazione e la decodificazione accompagnata,di foto di
famiglia ,che rivelavano segnali mimici,posturali e prossemici fra la vittima e il vittimizzatore. Che
solo in quel momento riusci’ a pensare e gradatamente introiettare che non era solo lui a pagare e a
soffrire ,ma anche la sorella che aveva ritenuto consenziente per vari anni ,fino al momento per lui
disorientante della denuncia ,rapportandoci poi USSM,e psicologo del territorio che lo aveva in
cura ,congiuntamente si potè focalizzare l’intervento anche su altre responsabilità
ambientali ,logistiche e familiari ).
BANCA DATI
Mantenendo ,costituendo un dossier cartaceo dei vari verbali,degli apporti dello stesso minore ,come
compiti in classe ,lettere ,disegni fotografie di famiglia si possono poi creare degli item per ricerche
statistiche utili all’affinamento delle –buone pratiche –per interagire con giovani in messa alla
prova,per esempio i gruppi di appartenenza ,le modalità di reato ,la specificità del reato ,l’ambiente
socioculturale di provenienza ,la presenza o assenza di supporto ed interazione familiare ,il livello
culturale ,l’appartenenza etnica ,la connotazione socioantropologica ,la modalità della condotta
criminale ,la tendenza a reiterare,ecc.
MONITORAGGIO
Spesso può accadere che il minore ,terminata la M.a P,mantenga un buon rapporto ed una buona
comunicazione con il G.D., che cosi’ può seguire l’evoluzione comportamentale del minore con cui ha
condiviso ascolto ,rigore ,.consapevolezza ed etica.
ABBATTIMENTO COSTO SOCIALE
E’chiarissimo il dislivello tra costo di mantenimento di un giovane detenuto e quello di una messa alla
prova,sia in termini umani che economici .
VALORE PSICOPEDAGOGICO E VISSUTO ETICAMENTE SOCIALIZZANTE DEL
VOLONTARIATO
Per il fratello incestuoso ,con messa alla prova di un anno,volontario su ambulanza ,dopo 3 mesi dice e
sottoscrive in un verbale di un colloquio “..ora l’unica cosa che va avanti ,a parte il lavoro,è il
volontariato ,in cui mi trovo proprio bene,anche perchè sono tutti giovani e alcuni sono miei amici che

fanno il servizio civile..”
,dopo 10 mesi dirà “..questo percorso di messa alla prova è stato pesante,ho
perso molto,la famiglia,prima ero un gruppo,ora sono un singolo che ogni tanto torna a fare parte del
gruppo “….alla fine della M.a P. “ma ora so di essere un bravo ragazzo .,di potercela fare anche da
solo “,quindi il tempo della riflessione e della consapevolezza ,esercitato anche nell’essere utile agli
altri ,senza esserne emarginato restituiscono ad entrambe,società e reo , la giusta dignità..

La ragazza spacciatrice ,con M.a P della durata di 1anno e 3 mesi,il cui volontariato è
svolto presso un
centro per adulti con disturbi psichiatrici ,al secondo incontro con me e dopo 3 mesi di volontariato il
17-01-03 dice e firma nel verbale dell’incontro “..nel volontariato
sto andando bene,abbiamo fatto cori
natalizi,lavori con il dash,sono (persone )dai40 ai 60 anni..sono tutti con patologie di tipo
psichiatrico,c’è una ragazza autistica,un signore messo in manicomio dai suoi..da piccolo..poi c’è
l’Emilia ,sempre dolce pacata,poi con scatti d’ira improvvisa e io ci sono rimasta male,diventa cattiva
quando si arrabbia.Tutti sono dolci,ti chiedono i bacini,mi sta dando ,tutto ciò ..soddisfazioni ,è
gratificante,sono felici di vedermi,sto a contatto con gente che non avrei mai incontrato,..le ambulanze
non le avrei rette ,gli anziani …forse.Mi da piacere il potergli trasmettere qualcosa ed è già il mio
contraccambio,mi era sempre interessata questa problematica,tanto che mi ero iscritta al liceo
psicopedagogico ,ma fui bocciata e cambiai,era l’anno
in cui ho provato ad usare le pasticche ,che usai
intensamente dall’anno dopo.
Il 7-02-03 a proposito del volontariato “va bene ,lo frequento con regolarità, ,gli sto facendo fare il
tema della fattoria.. “.
28-03-03 “con i vecchietti tutto bene ,ho fatto fare i disegni di primavera ..” aggiunge poi
spontaneamente “il tribunale mi sta facendo un bel freno e sto anche riflettendo,non mi sento costretta
e sto bene “Mi ha portato il calendario fatto con i disegni delle persone a lei affidate è orgogliosa e me
lo dedica.IL 23/05/03 “LA VALUTAZIONE DEL MIO VOLONTARIATO è…CHE MI DA
SODDISFAZIONE perchè era quello che volevo fare,anche da quando in V° elementare ,di
nascosto ,vidi” il Silenzio degli innocenti “ e mi iniziò al fascino dei pazzi,per cui razionalizzando
realizzai che avrei voluto diventare psichiatra ,psicologo,lavorare sul sociale,ma quell’anno,in cui
andavo all’istituto sociopedagogico fui bocciata perchè era l’anno in cui entrai nella droga piu’
pesante,..le canne le facevo già a 13 anni…se ora li vedo ,quelli di 13 anni mi sembrano bambini
mentre io mi sentivo diversa,quasi adulta,piu’ grande….
Io nella situazione del volontariato sono felice della gioia che riesco a trasmettere loro ,mi gratifica
anche il vedere che un mio semplice gesto,un braccialetto del ristorante cinese ,che per me non vale
niente e che ho dato loro,le fa ridere ed essere contenti….anche nelle tossico dipendenze ,io meglio di
altri potrei intervenire e capirli …. perchè a livello umano ,visto che lo ho vissuto,so che cosa
provano….”+
+In questo caso si evidenzia il falso sè della minore e la sublimazione manipolatoria della M.a P.,che
nel lavoro integrato di G.D.,S.S. ed U.S.S.M. permette di concordare la strategia congiunta per
condurre la ragazza ad una presa di coscienza critica del principio di realtà e di sè stessa.,anche
smascherando la sua seduttività come restituzione costruttiva..
Una delle 2 ragazze del branco con M.a P.di 18 mesi,durante il colloquio del 5 /03 /03 ,dopo alcuni
incontri svolti precedentemente ,sottoscrive il verbale in cui dice cosi’
“Il presente per me è una via di mezzo fra il presente e il futuro,..questo presente qua mi può
portare ad
un futuro,mi serve per il futuro,la parte di presente che non attiene alla scuola non mi serve,perchè non
succede niente,è solo con la scuola che io un giorno non andrò a pulire i cessi…il resto non incide sul
mio futuro.
Io un domani non aiuterò mio figlio a fare i compiti,dovrà cavarsela da solo,a scuola dovrà stare
attento e se non capisce dovrà chiedere fino a che non capisce…. la vita è fatta piena di domande…una
mamma deve stare attenta,non aiutarlo,ecco perchèil mio volontariato
,aiutare i bambini a fare i compiti non mi aiuterà
a fare la mamma che aiuta il figlio a fare i compiti.
Il mio aiuto con quei ragazzini non è solo nei compiti,ma anche nei consigli ,gli spiego come evitare
gli errori che io ho commesso,faccio con lui ,è come con voi che le mie grandezze sono le vostre
piccolezze,cosi’ quando parlo con Davide gli spiego che deve fare la scuola ,invece che
l’Alberghiero,che vale la pena che abbia una base solida…per me il volontariato che sto facendo la
prendo come una cosa che sono obbligata ..ora aiuto Davide perchè a giugno voglio essere felice con
lui quando mi dirà che è stato promosso,che ha fatto un esame di III° media ,3 anni in uno ed è un
bambino jugoslavo.E’ una cosa naturale dare un aiuto,con mio figlio sarà un aiuto diverso, è naturale
nella vita che uno chieda un consiglio e l’altro glielo dia ,è un processo…. a me i consigli che ho dato a
Davide non servono ,perchè vuol dire che se li ho dati io ,queste cose le sapevo già…..”.
Ognuno di noi ha gli strumenti per decodificare ciò che questi ragazzi ci stanno dicendo e per intuire
come ci si trovi gradatamente di fronte ad una persona diversa dal reo sconosciuto incontrato per la
prima volta in aula durante l’udienza preliminare.
REINSERIMENTO
Dopo questo percorso il minore torna pari tra pari,con nuovi valori etici,legati all’esperienza del
volontariato ,in cui ha provato ,forse per la prima volta il valore dell’essere d’
aiuto agli altri ,necessario
agli altri costituendo un referente adeguato e positivo per situazioni in cui il bisogno altrui è piu’
importante del proprio,.essi stessi diventano referenti positivi per gli altri minori ,sprovvisti degli
strumenti da loro acquisiti durante la messa alla prova ,da modello negativo a modello positivo,per sè
e
per gli altri,tutto ciò emerge nelle parole che questi ragazzi gradatamente restituiscono,uscendo da
scenari di degrado o di vuoto affettivo.
VISIBILITA ‘ CULTURALE DELLA M.a P.
Trovo molto utile la reciprocità di compresenza dell’USSM e del G.O.D ,del G.T ,e dei SS del
Territorio in occasioni pubbliche come conferenze e convegni in quanto gli elementi della RETE e del
CONTENITORE CONCENTRICO della M.a P. POSSONO AGIRE DA TESTIMONI E
VEICOLARE L’IDEA CULTURALE E ISTITUZIONALE DELLA MESSA ALLA PROVA CHE
RITENGO STRUMENTO PIENO DI POTENZIALITA’ COSTRUTTIVE ED EDUCATIVE ,TALE
DA SOSTITUIRE LA DOVE POSSIBILE ,SEMPRE DI PIU’ L’USO O L’ABUSO DEL CARCERE.
CASISTICA
1)Omicidio( minore su minore ,maschio G.D..,USSM,OPERATORI COMUNITA’ )
2)violenza di gruppo (U.S.S.M., S.S., familiari, comunità )3 maschi su minori handicapati
3)incesto (fratello maggiore su sorella in fratria adottiva )U.S.S.M.,G.D.,psicologo del territorio.
4)branco, ragazze contro ragazze,(inserimento della coppia maschio * –femmina come G.D. delegati,
quali modello etico della copia genitoriale ,e risorsa culturale legata al genere di appartenenza che
arricchisce l’osservazione nella sua percezione diversificata )U.S.S.M ,SS.
5)spaccio,ragazza in grosso giro di spaccio,U.S.S.M,G.D.,SERT ,Ssper i genitori.
6)extracomuitario,(giudici delegati maschio e femmina ,fallito per espulsività ed emarginazione da
parte della comunità di accoglienza che non ha permesso neanche il primo incontro tra il minore e i
G.D. benchè l’U.S.S.M. avesse prontamente avvertito tale rischio ).
Questi casi sono stati seguiti dai professionisti dell’U.S.S.M. , da me e nel caso indicato con *, in
coppia con il collega G.O.
del G.U.P.
dott. Alberto CORTESI.

NOTE CONCLUSIVE..
.perchè è necessaria una supervisione permanente e una formazione psicosomatica agli attori che
interagiscono con il minore,perchè ciò permetterebbe il possedere uno strumento conoscitivo e
tutelante ,auto ed etero rivolto.
.
.Lo Specchiarsi ,il Riflettere,,l’Osservare,l’Elaborare ,il Comunicare
in reciprocità permette il crearsi della Relazione che comunque anche a MaP.terminata lascerà nel
minore il vissuto dell’esperienza costruttiva non distruttiva tra sè e il mondo delle regole condiviso
con adulti delegati da un mandato osservante delle leggi da loro violate.Vi è in questa modalità di
percorso e in questa insostituibile risorsa ,l’essenza del concetto cardine della vittimologia “rendere
visibile l’invisibile “ ,ossia dare uguale cura ed attenzione al vissuto della vittima e del
vittimizzatore ,in genere giano bifronte dello stesso disagio,utile sarebbe l’inserire la dove
possibile ,nella funzione di evoluzione educativa della responsabilizzazione,l’incontro di entrambe in
modo che il fantasma della colpa per l’uno e del trauma per l’altro sconfiggano il persecutore interno
che rischierebbe di perpetrarsi in un riverbero psicosomatico che impedisce una sana progettualità di
vita
.I MINORI COME REFERENTI POSITIVI TRA I PARI ,
AVENDO ACQUISITO ,TRAMITE L’ESPERIENZA ,STRUMENTI CHE ALTRI NON HANNO E
QUINDI essendo diventati POSSIBILI SUPPORTI NELL’UTILIZZO DI
INFORMAZIONE,FORMAZIONE E PREVENZIONE DEGLI ATTI DEVIANTI ,FORSE è
UTOPIA ,MA CREDO NEL VALORE EDUCATIVO DEL MODELLO NEGATIVO DIVENUTO
MODELLO POSITIVO,NON A CASO HO RITROVATO UN RAGAZZO IN MESSA ALLA
PROVA DOPO ANNI ,AD UN CORSO DI FORMAZIONE da me tenuto , PER OPERATORI DI
COMUNITA’ ,LA STESSA IN CUI LUI AVEVA ANNI PRIMA TRASCORSO LA SUA MaP.
Dott.ssa Maria Rosa Dominici
-psicantropos@libero.it
G.O.del T.M. di BOLOGNA
G.D. del G.U.P.

Tanti anni sono passati,precisamente 14,tanta esperienza in piu ,eppure credo fermamente in questa modalità che permette un progetto per il futuro di un giovane consapevole del danno creato a sè e alla vittima ,ora come allora
grazie
Maria Rosa Dominici

Please follow and like us:
0
fb-share-icon20
Tweet 40
Pin Share20

FB Comments

comments

Maria Rosa DOMINICI

About

psicologa,psicoterapeuta vittimologa,membro dell'Accademia Teatina delle Scienze,della New York Academy ofSciences,dell'International Ass. of Juvenile and Family Court Magistrates,della Società Italiana di Vittimologia,della W.S.V.,dell'Ass.internazionale di Studi Medico Psico Religiosi.,docente di seminari di sessuologia, criminologia e vittimologia in università Italiane e straniere,esperta per progetti Daphne su tratta di minori e sfruttamento sessuale,creatrice del progetto Psicantropos,autrice di varie pubblicazioni,si occupa di minori e reati ad essi connessi da 40 anni.

Lascia un commento

adolescenti adolescenza Africa Ambiente ansa autostima Avaaz azioni bambini bologna Brasil brasile Brazil Carisma Denuncia Dipendenza diritto dominici entrevista famiglia genitori infanzia Manipolazione maria rosa Maria Rosa Dominici minori montes claros padre pedofilia persone Persuasione Prigionia progetto Rapporti interpersonali relazione Sette siria Soggezione psichica Suggestione syria tempo uomo violenza vita vittime

Lingua:

  • Italiano
  • English
  • Português
  • Deutsch

StatPress

All site visited since:21 Ottobre 2024: _ Visits today: _ Visitor on line: 0 Total Page Views: _

Archivi

RSS300
Follow by Email0
Facebook20
Twitter40
LinkedIn20
Share
20