Il silenzio degli innocenti, da Emilio Viano
Inserito il 23 giugno 2017 da Maria Rosa DOMINICI
UNO DEI TANTI CASI DI ABUSO SESSUALE SU MINORI CHE ACCADONO QUOTIDIANAMENTE IN OGNI PARTE DEL MONDO,IN OGNI CETO SOCIALE,da un post di Emilio Viano che ringrazio,poichè dà l’occassione di parlare,trattare, senza mai stancarsi della difficoltà dello svelamento da parte dei bambini che subiscono abuso pedofilo,che non hanno le parole x dirlo…come la bambina che nella mia funzione di C.T.U. mi raccontò”il nonno mi tocca il culetto davanti “e tanti altri.
Questo sito corre il rischio di essere una vetrina degli orrori,ma questo è il compito che ci siamo dati…per ROMPERE IL SILENZIO SU UN IPOCRITA OPPORTUNISMO CHE TENDE A NEGARE,CELARE,INSABBIARE TALI CRIMINI.
…l’orrore in cui tanti bimbi vengono abusati non ha mai fine…il silenzio degli innocenti….bisogna,si deve è ora di Rompere il Silenzio
hO USATO IL TRADUTTORE CHE COMUNQUE CI PERMETTE DI LEGGERE CIò CHE A NOI PROFESSIONISTI CONFERMA L’INCAPACITA’ DELLA VITTIMA,DATA L’ETA’,DI USARE PAROLE CHE DESCRIVANO L’ABUSO,PER INNOCENZA E IGNORANZA DEI TERMINI CHE L’ETA’ PRECOCE COMPORTA..
Di seguito il post e la traduzione
Kimberly Konkel ha condiviso un link nel gruppo: Trauma Informed.
“Kim gave the pastor only a partial, fuzzy account of what had happened to her; as a child raised in a fundamentalist “haven,” she lacked the vocabulary to describe sex acts, let alone understand them. But rather than call Kim’s parents or contact the police, the shocked cleric turned to a higher authority, placing an urgent call to ABWE headquarters in Harrisburg, Pennsylvania.
That, Kim would realize many years later, was when the cover-up began.”
” Kim ha dato al pastore solo un resoconto parziale e confuso di quello che le era successo; come un bambino cresciuto in un ” Paradiso fondamentalista,” le mancava il vocabolario per descrivere atti sessuali, per non parlare di loro. Ma piuttosto che chiamare i genitori di Kim o contattare la polizia, il cleric scioccato si e ‘ rivolto ad un’autorita ‘ piu ‘ alta, e ha chiesto una chiamata urgente al quartier generale di abwe, in Pennsylvania
Che, Kim si sarebbe accorta molti anni dopo, era quando ha iniziato la copertura.”
https://newrepublic.com/article/142999/silence-lambs-protestants-concealing-catholic-size-sexual-abuse-scandal?utm_content=bufferbcc0c&utm_medium=social&utm_source=twitter.com&utm_campaign=buffer
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The Silence of the Lambs
Are Protestants concealing a Catholic-size sexual abuse scandal?
newrepublic.com
” Mentre pensava alla missione, Kim si sentì turbata. Qualcosa stava pesando nella sua mente. Così ha deciso di saltare fuori dalla manifestazione della chiesa, comunque per i piccoli, e andare a vedere il pastore. Lo trovò nel suo ufficio, cercando di comporre la predica della prossima giornata. Kim entrò in giro per la scrivania, raccogliendo le cose, riponendole. Alla fine, con una certa casualità, indicò tra le gambe e disse: “È sbagliato quando qualcuno fa questo? Ti tocca qui?”
Il pastore abbandonò la penna e alzò lo sguardo. “Kim”, domandò, “è successo a te?”
In un primo momento, Kim ha detto no. Ma mentre il pastore persisteva dolcemente, cominciò a singhiozzare. Sì, era stata toccata, là e là, molte volte.
Il pastore chiese Kim che l’aveva toccata.
Zio Donn, disse.
Donn, il pastore presto imparerà, non era davvero lo zio di Kim. Era Donn Ketcham, il principale medico di 58 anni all’ospedale di missione in Bangladesh. Suo padre aveva co-fondato la denominazione battista che sponsorizza il gruppo missionario, l’Associazione dei Battisti per l’Evangelizzazione Mondiale; Il suo obiettivo era quello di creare un “militante, missionario, rifugio biblicamente separato del fondamentalismo”. Poco noto al di fuori del mondo dei fondamentalisti cristiani, ABWE è tra i più grandi gruppi missionari degli Stati Uniti, distribuendo più di 900 battaglisti in 70 paesi. L’eredità di suo padre ha fatto di Ketcham una sorta di principe nel mondo di ABWE: il medico con il “nome magico”, come lo ha detto un missionario, molto amato dalla famiglia delle chiese che hanno sostenuto il gruppo. Era stato il patriarca indiscusso della missione Bangladesh per quasi tre decenni.
Kim ha dato al pastore solo un resoconto parziale e fuzzy di quello che era successo a lei; Come un bambino sollevato in un paradiso fondamentalista, mancava il vocabolario per descrivere gli atti sessuali, per non parlare di capire loro. Ma piuttosto che chiamare i genitori di Kim o contattare la polizia, il clero scioccato si rivolse ad un’autorità superiore, ponendo un invito urgente alla sede ABWE a Harrisburg, in Pennsylvania.”
…è ciò che il traduttore in modo rozzo ci dice…ma ciò che è importante è l’ennesimo caso in cui…non aveva le parole x descrivere gli atti sessuali subiti..
è questo che accade in quasi tutti i bambini che non hanno le parole x raccontare gli abusi..ed è questo che gli adulti, i professionisti che hanno a che fare con queste vittime devono capire,
PER CAPIRE LA VITTIMA BISOGNA FARSI VITTIMA,PER CAPIRE I BAMBINI BISOGNA FARSI BAMBINI,e solo con l’ascolto, l’esperienza,scienza e coscienza che la professionalità comporta,potremo rendere visibili,tangibili e comprensibili le loro parole per dirlo
grazie
Maria Rosa Dominici
Sempre lo stesso sbigottimento ogni qualvolta che leggo di bimbi,nipoti e figli…violati con incredibile e pesante silenzio…dove un piccolo cucciolo di uomo che ancora ignora i corretti modi di espressione e quindi di denuncia…si trova suo malgrado a dover subire la pressione perbenista del negazionismo…Io padre mi chiedo se tutto ho fatto per evitare queste incomprensioni e certi silenzi!!!
chi adotta il negazionismo,in genere non si interroga…grazie condivido ancora e sempre lo stesso sbigottimento,grazie Nino Cossu