ULISSE…Il gioco delle sirene:la discesa…,dall’onnipotenza ,alla vittimizzazione,alla patologia
Inserito il 13 ottobre 2012 da Maria Rosa DOMINICI
E’ ‘ solo un” gioco”.
Quante volte sentiamo questo termine, che ha in sè la derivazione latina,jocus e richiama gioia,divertimento serenità,passatempo spesso condiviso… tutto con uno spirito ed un intento assolutamente rilassante, fuori dall’impegno del dovere e diretto verso un intento di piacere…. ma il nostro tempo, la nostra società ,ha contribuito ancor di piu’ rispetto a periodi storici antecedenti,a corromperne il senso e il contenuto.
PROGRESSO, TECNOLOGIA, VALORE-DISVALORE DEL DENARO, PIU’ CHE DELL’UOMO,sono riusciti a togliere in molti casi la capacità critica ed autocritica della GIUSTA DISTANZA dalle cose, dalle persone e dal proprio lato oscuro
I° Sirena:l’onnipotenza.
Sono piu’ forte io/o lo voglio essere .
“IO SMETTO QUANDO VOGLIO “quante volte ho sentito,abbiamo sentito questa frase scaramantica da presunti giovani e non onnipotenti,quando qualcuno tentava di metterli sull’avviso…di territori rischiosi e presuntamente seducenti…poi gradatamente questa frase diventava un maleficio suadente ed invischiante tanto da creare l’incantesimo del luogo e dello spazio in cui perdersi dietro il canto delle sirene e solo quando ormai si scorgeva l’aspetto mostruoso era difficile ritrarsi…
.I miti, le leggende, la letteratura,da sempre ci tramandano, la lotta per il potere, la ricchezza, la bellezza, la gioventu’ eterna…Faust…in sintesi i due contendenti primordaiali… la lotta fra il Bene e il Male.. a qualsiasi costo, a qualsiasi prezzo. Ma al di fuori di intenti o significati etici,moralistici o di semplice perbenismo il focus sta nel saper cogliere il clivage fra l’autostima, ciò che è bene per il nostro IO e la distruzione di Sè attraverso la scomparsa della GIUSTA MISURA, della GIUSTA DISTANZA, DELLA CAPACITA’ DI DIRSI BASTA….., del reggere il no e il limite.
II° Sirena :Seduzione,dipendenza
La Sirena è di fatto un Mostro,distorce la visione reale della propria essenza e sostanza,come una bachetta magica fa apparire ciò che non è,bellezza,promesse, dipiacere ..con il sè-ducere,condurre a sè,fino ad irretirti ed invischiarti,ti fa sembrare bello e facile ciò che non è nè bello ,nè facilee appena sei nelle sue spire appare la distruzione sacrificale dalle quale è difficile sfuggire…anche l’ERA GLACIALE 4 ,recente cartone animato,rispolvera questo mito per insegnare ai piu’ piccoli di sfuggire alle seduzioni,cosi il piu’ vecchio Pinocchio e il suo campo delle monete,cosi RE MIDA…eppure non lo abbiamo ancora imparato…egoismo?…la via breve?…l’ingannevole rapido profitto?tutto e subito?..,,,ecco la soluzione magica ,il gioco d’azzardo!
III° Sirena:Perdita del principio di realta’ e disorientamento
Nella dipendenza che gradatamente si crea ,con le slot machine,dove con un euro all’improvviso ti possono cadere 150 euro vinte ,la seduzione ti prende repentina…sino a credere che potrai vivere di quello… e man mano si distorce il principio di realtà,inizi a raccontare bugie ,mentendo agli altri ma sopratutto a te stesso…l’illusione negativa,la stessa che ti arriva con l’abuso di qualsiasi genere,droga,alcool.sesso estremo,…tutto pur di allontanarsi da una realtà percepita come frustrante e spiacevole,faticosa….ha ragione Hilmann che dice,per riequilibrare …ci vuole una guerra…ebbene altra citazione filmica,-THE HURT LOKER-da vedere ,ottimo film,ottima regista,splendidi interpreti…anche la guerra crea dipendenza.
IV° Impotenza
Ulisse….e le sirene…in sintesi ciò che accade nell’ignaro giocatore che poi precipita nella dipendenza richiama il mito di Ulisse..che per sete di potere,per amore dell’avventura ,per mettersi alla prova sfidando se stesso e la Sorte, stava perdendo se stesso e i propri cari e i propri valori…ne usci facendosi legare al l’albero maestro, suicidando le sue parti oscure e i suoi fantasmi recuperando autostima e una reale forza superiore dovuta all’asperienza del percorso fra prove ed errori sorretto di fatto da un parte sempre presente e piu’ o meno forte di ciò che in psicoanalisi definiamo IO SANO.
La curiosità, il provare, lo scoprire, il sapere e il vedere, gli hanno causato perdite, dolori ferite, per resistere alle sirene si è fatto legare…noi cosa possiamo fare, per figli, mariti, mogli, figlie ,nonni,che attraverso il presunto gioco, cadono nell’invischiamento di droghe, alcoolismo, dipendenza da slot machine, da grattini vari…fino a impoverirsi,ridursi vittime ?
LA PATOLOGIA
Da varie parti si sta prendendo coscienza di questa vera emergenza sociale…questo dilagare dell’azzardo(dall’arabo az-zhar che significa dado ),che negli innocui baretti o tabaccherie ,dissimulato come luogo ludico…impoverisce famiglie e crea un disagio sempre piu’ emergente,è stato fatto un manifesto,per aderirvi basta scrivere a vita@vita.it con nome e cognome e la frase “io aderisco al Manifesto No Slot”.
Di fatto si crea una patologia quando ingenera dipendenza.
Dati: in Italia il 3%della popolazione adulta,ossia circa 800000/900000 persone ne sono coinvolte,la deriva porta a cadere nelle mani degli usurai ,in effetti il 10% delle famiglie che si rivolgono alle associazioni anti usura,lo fa per problemi di gioco.Anche se la dipendenza è del singolo ,ne viene investita come in un contagio,a causa della ricaduta economica anche la famiglia,allargando,pertanto ,ed aumentando il disagio, creando una sorta di labirinto in cui la via d’uscita è lunga e dolorosa.
IL PRENDERSI CURA.
In genere le persone che sono vulnerabili a questo tipo di dipendenza patologica hanno caratteristiche in cui le emozioni e sensazioni ingenerate dalla casualità del vincere o del perdere sono talmente intense sia nel senso di vittoria che nel vissuto frustrante del perdere, da creare una vera e propria dipendenza psicosomatica simile a quella creata dall’uso di stupefacenti tanto da essere classificata fra i disturbi del controllo degli impulsi,…non riesce piu’ a fermarsi ,nega e nasconde il problema a sè e alla famiglia con le gravi conseguenze che ne derivano.
Nella mia esperienza ho trattato persone con un adattamento del progetto psicantropos riequilibrando l’insieme psicosomatico del paziente e coinvolgendo a contenitore concentrico la famiglia
Negare il problema non risolve il problema ,va affrontato con l’ausilio di un IO SANO vicariante e con una terapia basata anche sul gruppo di riferimento.Chiedere aiuto è coraggio,la vergogna è un’alibi,l’importante è capire ciò che è bene per noi e per chi ci ama
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Tags | autocritica, autostima, persone, psicoanalisi, solo un gioco
ho voluto scrivere questo articolo a sostegno della campagna che la rivista VITA, sta dedicando con il suo manifesto, a questo grave problema, ne condivido totalmente i contenuti e la denuncia che sottoscrivo, grazie a chi condividerà, Maria Maria Rosa Dominici
Condivido pienamente, aggiungerei che il gioco d'azzardo ha radici profonde: l'onnipotenza, che si trova confermata nella grandiosità delle promesse di vincita; l'autolesionismo, consistente di mettersi coscientemente in una situazione pericolosa col pretesto della vincita ma in realtà per esporsi, per rischiare; il reagire a una realtà frustrante, giocare come atto di autonomia, di uscita da una realtà di mosse obbligate, di disperata affermazione della propria identità; le carenze affettive, un malessere diffuso che cerca a qualsiasi costo una scintilla di benessere; la bassautostima, che fa credere al giocatore che è in grado di raggiungere buoni risultati solo col gioco; l'azzardo è un male di vivere.
…verissimo l'azzardo è un male di vivere…difficile trovare ascolto,amore,amicizia…meglio l'incanto di una sirena…ti illude…transitoriamente…poi ti divora….,grazie
ho appena finito di leggere il suo articolo….che strano ….proprio dieci giorni fa ne parlavo con un'amica…..perchè mentre mi accompagnava in stazione abbiamo visto quei gruppi che si mettono sotto il portico nel gioco delle scatoline………ogni volta che li vedo mi innervosisco….soprattutto per queste persone che credendo di vincere perdono invece tantissimi soldi in pochi minuti; anni fa una mia amica è scappata da tutto e da tutti per seguire una persona di questo tipo che perdeva un sacco di soldi alle macchinette e quando perdeva tornava a casa arrabbiato magari un pò ubriaco e la picchiava……. ho provato in tutti i modi a farle capire che lei non poteva aiutarlo, che le sue promesse di cambiare non erano attendibili….fino a quando a un certo punto si è stancata e se ne è andata (lui ha perso alle macchinette 1500€ che erano tutti i risparmi della mia amica, nello stesso tempo la allontanava da tutti dagli amici ….dalla famiglia)……a un certo punto è scappata da tutto questo, ma dopo pochi mesi c'è ritornata e io non ho saputo più niente di lei.
Per questo ragazzo il gioco era una dipendenza, ma si era creato anche un legame affettivo di dipendenza un pò patologico. Quando lei era scappata lui la tormentava di chiamate e si presentava sotto casa sua, lei si sentiva in colpa perchè lui minacciava di uccidersi se lei non tornava con lui, lui la faceva sentire come l'unica persona che poteva salvarlo da quella situazione.
Al giorno d'oggi il gioco come l'amore spesso non vengono vissuti più come una connotazione positiva perchè spesso vengono superati i limiti e non si è più padroni di poter tornare indietro.
In tutto questo i genitori del ragazzo spesso raccoglievano i cocci del figlio e lo giustificavano…….. credo che tutti i membri di questa famiglia dovessero in qualche modo ricevere aiuto, ma la richiesta d'aiuto non è mai partita ……almeno fino al punto a cui sono arrivata io.
Spesso nela società di oggi viene insegnato che ti accorgi di amare qualcuno quando questa persona non c'è…….si dovrebbe insegnare ad amare qualcuno nella presenza non nell'assenza nella gioia non nella sofferenza…..perchè molto spesso dolore e amore diventano sinonimi; lo stesso per il gioco….spesso viene visto il gioco come di chi vince o chi perde….raramente viene connotato positivamente il gioco di chi partecipa ma è proprio nel partecipare che sta il divertimento e l'energia di raggiungere i propri traguardi (che non devono corrispondere necessariamente alla vittoria)
dottoressa Tenisci,la sensibilità delle sue parole,la testimonianza di un fatto da lei conosciuto, la capacità di cogliere le sfacettature drammatiche di questi comportamenti patologici,fanno di lei un’ottima persona ed una speranza nei confronti di giovani psicologi ,che come lei hanno oltre alla scienza la coscienza e la generosità del comprendere,dell’agire e dell’intervenire senza giudicare.Lei è un’ottima psicologa,nelle sue parole si coglie l’attitudine a questa professione,grazie ancora.
Un gran bel articolo, condivido totalmente. in questo momento la perdita di parametri e la imposizione di un pensiero, di un essere senza confine ci sta uccidendo. diventa poco provabile di essere infiniti. Diventa anche a bastante faticoso la ricerca di aiuto visto la disponibilità del mondo che abbiamo nel intorni. Cmq credo di fare parte del piccolo percentuale di persone come te disposta a remare contro, a dar aiuto e a chieder quando abbiamo bisogno.
Complementi è una bella occasione per non dimenticare i passaggi del disaggio e quanto vicino possiamo essere.
un bacio
Grazie dottoressa Pazminio,conosco da molto il suo impegno sociale e nei confronti di vittime di qualsiasi genere di vittimizzazione,il suo lavoro con le donne latino americane,con le persone del suo bellissimo Paese,l’Equador,grazie per esserci anche in questa azione di consapevolezza verso un grande disagio e sfruttamento che coinvolge chi è caduto nella dipendenza del gioco d’azzardo.
Lo stato ladrone inganna e richiama a se i giocatori patologici creando l’illusione della vincita….In realtà molti di loro sono pensionati e lo stato lucra sulla loro patologia….
grazie Maria Teresa,grazie Francesca e Simona….si distrarre..,isolare,distruggere..creare dipendenza,illusioni…si anche io ci vedo un Grande Burattinaio che tira le fila degli introiti del gioco d’azzardo…le vincite vengono spettacolarizzate…le vittime…tante di piu’ raramente citate…..migliaia di luoghi per tentare la fortuna…pochi centri per curarne la dipendenza….ecco l’amara realtà che sta distruggendo e impoverendo ulteriormente singoli e famiglie…grazie ..parliamone,affrontiamo questo grave e strisciante problema che fa balenare ai tanti Pinocchio il paese di Bentigodi
Condivido pienamente tutti gli aspetti che hai preso in considerazione e analizzato, relativi al gioco in tutte le sue evoluzioni… mi chiedevo quanto sia responsabile lo stato che pubblicizza il gioco e lo rende possibile e accessibile a tutti con il gratta e vinci o tramite le slot machines sparse un pò dappertutto, o ancora tramite i centri scommesse che si vedono sempre più spesso crescere nelle città… Non credo sia solo un modo per acquisire introiti, ma ci vedo dal mio punto di vista, una cinica pianificazione per distogliere le persone dai quelli che sono i problemi reali, alienandole, e nel contempo, depauperando le "cellule famiglie" della nostra società sia di valori etici che di quelli economici.
Chi gestisce la regia di questa pianificazione che tocca diversi aspetti della nostra società e che si riverbera in modo equivalente, sopratutto in quest'ultimo periodo, in molte decisioni politiche prese?
distrarre l'avversario…..per colpirlo senza che se ne accorga…..VERO !!
E IERI 8 FEBBRAIO 2013 UNA FIGLIA UCCIDE LA MADRE PER I DEBITI ACCUMULATI CON IL GIOCO DELLE SLOOT..ECCO…NON SOTTOVALUTIAMO QUESTO DEMONE…NON DICIAMO è UN UNICO CASO,,,,STIAMO ARRIVANDO AGLI ESTREMI CHE DIVENTANO SEMPRE PIU’ FREQUENTI COME IN STORIE DI TOSSICO DIPENDENTI CHE PERSO IL SENSO DEL LIMITE…RUBANO,PICCHIANO I FAMILIARI..UCCIDONO GUARDATE ,OSSERVATE I LOROVOLTI DEVASTATI E CONTRATTI DAL TORMENTO DEL DEMONE CHE LI STA POSSEDENDO